È di almeno 18 persone, e di 30 feriti, il tragico bilancio di una serie di esplosioni mortali avvenute nella città di Gwoza, nello stato nord-orientale del Borno, in Nigeria, esplosioni che sarebbero state compiute da donne kamikaze. Secondo le ricostruzioni delle autorità nigeriane a Gwoza, vicino al confine con il Camerun, sarebbe avvenuto un attacco coordinato che ha preso di mira un matrimonio, il funerale successivo delle vittime e un ospedale dove erano ricoverati i feriti.
L’attentato è avvenuto tra sabato (il matrimonio) e domenica e ha scioccato la Nigeria, tanto che il presidente Bola Tinubu è intervenuto in televisione per condannare pubblicamente gli attacchi definendoli “atti disperati di terrore” e promettendo un’azione “severa” contro i responsabili degli omicidi, definiti “episodi isolati”. Gli attacchi non sono stati rivendicati ma secondo le autorità sarebbero stati condotti da milizie della Provincia dello Stato islamico dell’Africa occidentale (Iswap), che ha sede in Nigeria e che vanta una lunga storia di attentati mortali nel Borno.
Nei 18 decessi confermati sono inclusi diversi bambini, oltre agli adulti e alle donne incinte, ma alcuni media locali hanno riportato di un bilancio molto più alto: i giornali nigeriani Vanguard e This Day hanno scritto che almeno 30 persone sono state uccise negli attentati. I militari hanno imposto il coprifuoco a Gwoza.
Negli ultimi quattro mesi, nello stato di Borno Iswap ha preso di mira due volte i civili attraverso un attentato suicida e un ordigno improvvisato: lo stato nigeriano è stato il cuore dell’insurrezione jihadista di Boko Haram, durata 15 anni e che ha provocato lo sfollamento di oltre due milioni di persone e la morte di oltre 40.000 persone. Boko Haram ha acquisito notorietà internazionale nell’aprile 2014, quando ha rapito più di 270 studentesse nella città di Chibok, sempre nello stato di Borno.
Uno studio ha rilevato che Boko Haram ha utilizzato più donne come attentatori suicidi di qualsiasi altro gruppo terroristico nella storia: oltre la metà degli attentatori suicidi utilizzati da Boko Haram sono donne. La città di Gwoza è stata sotto il controllo di Boko Haram nel 2014 ed è stata poi ripresa dalle forze armate nigeriane nel 2015; tuttavia, da allora il gruppo islamista ha continuato a compiere attacchi e rapimenti vicino alla città.