La produzione di petrolio in Nigeria è al livello più basso registrato negli ultimi 22 anni. È l’allarme lanciato oggi dalle autorità nigeriane, secondo cui la produzione è scesa sotto gli 1,7 milioni di barili al giorno per la prima volta dal 1994. Lo riporta l‘emittente britannica “Bbc”. Il record negativo è da attribuire alla crescente instabilità causata dai ripetuti attacchi ai siti petroliferi da parte dei ribelli del Delta del Niger, a seguito dei quali ieri la compagnia petrolifera olandese Shell ha chiesto ai propri dipendenti nella regione di abbandonare gli impianti nell’area a causa di “minacce per la loro sicurezza”.
La decisione della Shell segue quella già presa dalla statunitense Chevron, di cui militanti di un gruppo chiamato Vendicatori del Delta del Niger hanno attaccato una piattaforma off-shore la scorsa settimana. Da mesi, tuttavia, la situazione di sicurezza nell’area è notevolmente peggiorata, in particolare dopo la decisione delle autorità nigeriane di emettere un mandato d’arresto per corruzione nei confronti dell’ex leader ribelle Government Ekpemupolo, noto come Tompolo. La popolazione locale chiede inoltre da tempo che venga loro corrisposta una fetta più sostanziosa dei proventi derivanti dallo sfruttamento delle risorse petrolifere.
(11/05/2016 Fonte: Agenzia Nova)