Nigeria: rapimento Zamfara, il racconto di una vittima

di Valentina Milani

Una delle ragazze rapite venerdì scorso nella scuola  secondaria femminile nello Stato di Zamfara,  Hafsat Anka, ha detto che i rapitori hanno minacciato di ucciderle, friggerle e mangiarle se si fossero comportate male.

L’agenzia di stampa della Nigeria (Nan) ha raccolto la testimonianza di Hafsat presso la Government House di Gusau. Hafsat ha dichiarato di aver camminato per una lunga distanza dalla scuola e di aver fatto una sosta alcune ore prima di raggiungere la destinazione.

“Non c’era acqua pulita o cibo buono, ci sembrava che fossero passati anni anche se era il nostro primo giorno e i banditi continuavano a sparare in aria per spaventarci”.
“Erano ragazzi molto giovani con un anziano che chiamavano Kasalle o Yaya che dava loro istruzioni, ed è stato lui a impedire loro di toccarci”, ha dichiarato Hafsat.

Secondo lei, i banditi indossavano uniformi militari e affermavano di aver sconfitto gli ufficiali di sicurezza invadendo la scuola e portando via con successo le ragazze.
Hafsat, che ha detto di essere felice di essere stata salvata, ha sottolineato che avrebbe continuato i suoi studi ma come studentessa diurna.

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