Si moltiplicano gli inviti da parte delle missioni diplomatiche accreditate nella capitale federale nigeriana ai propri concittadini di non recarsi ad Abuja a causa dell’insicurezza nella metropoli.
di Andrea Spinelli Barrile
Dopo il governo degli Stati Uniti e quello del Regno Unito anche i governi e le missioni diplomatiche di Australia, Canada, Germania, Bulgaria, Irlanda e Danimarca hanno messo in guardia i propri cittadini intimando loro di non intraprendere “viaggi non essenziali” ad Abuja, la capitale della Nigeria, a causa dell’aumento del rischio di attacchi terroristici.
Il governo federale, attraverso il ministro dell’Informazione Lai Mohammed, nei giorni scorsi ha respinto gli avvisi e ha detto che anche gli Stati Uniti “non sono un posto sicuro”. Resta il fatto che nell’ultima settimana l’ambasciata americana ad Abuja ha emesso prima un allerta generale, poi ha invitato il personale non-necessario dell’ambasciata, e le famiglie, a lasciare la città e infine, ieri pomeriggio, ha ordinato l’evacuazione del personale diplomatico e dei loro famigliari dalla capitale nigeriana e intimato ai cittadini americani in Nigeria di non recarsi ad Abuja fino a nuovo ordine.
Secondo le ambasciate i possibili obiettivi di un attacco ad Abuja possono essere scuole, edifici governativi, hotel, mercati, centri commerciali, bar, raduni sportivi, terminal dei trasporti, strutture delle forze dell’ordine, ristoranti, luoghi di culto e organizzazioni internazionali. Pochi mesi fa degli assalitori armati, appartenenti allo Stato islamico, assaltarono un carcere di massima sicurezza di Abuja, riuscendo a liberare decine dei loro compagni e permettendo l’evasione di centinaia di detenuti. Un fatto senza precedenti avvenuto poche settimane dopo un attacco mortale contro le guardie presidenziali condotto sempre dallo Stato islamico, sempre ad Abuja. Altri Paesi, e le loro missioni diplomatiche, si sono allineati con la posizione degli Stati Uniti: una fonte del quotidiano online nigeriano Daily Trust ha detto che la scorsa settimana un uomo è stato arrestato nei pressi dell’ambasciata americana, dove si trovava “presumibilmente per spiarne i dintorni”. Sabato 22 ottobre sono invece stati rinvenuti ordigni esplosivi vicino all’ingresso di un complesso che ospita il personale statunitense dell’ambasciata, ragion per cui il governo americano ha inviato ad Abuja, all’inizio della settimana, un gruppo di forze speciali.
Martedì il Dipartimento di Stato americano, nell’avviso di viaggio, ha autorizzato la partenza di dipendenti del governo statunitense non di emergenza, sottolineando tuttavia che l’autorizzazione non era in alcun modo un ordine di evacuazione. Ieri invece l’ordine di evacuazione è arrivato per tutto il personale non-essenziale e le famiglie di tutti i diplomatici.
Due settimane fa invece due presunti terroristi “di alto profilo” sono stati arrestati vicino al distretto di Jahi, proprio ad Abuja, mentre giovedì scorso Aboubakar Dan Borno, un boss dello Stato islamico in Africa occidentale (Iswap) che era ricercato nella foresta Sambisa, nello stato di Borno, è stato arrestato a Mararaba, un sobborgo di Abuja, dopo giorni di inseguimento.
Altri stati della Nigeria in cui sconsigliamo tutti i viaggi tranne quelli essenziali includono Bauchi, Kano, Jigawa, Niger, Sokoto, Kogi, Abia, Plateau, Taraba, entro 20 km dal confine con il Niger nello stato di Kebbi e le aree non fluviali del Delta, Stati di Bayelsa e Rivers.
Dopo Stati Uniti e Regno Unito è stata la volta della Germania, che ha messo in guardia i suoi cittadini contro i viaggi non essenziali ad Abuja al momento. L’avviso tedesco è del 27 ottobre e suggerisce di limitare al minimo i viaggi all’interno di Abuja, evitare la folla e i luoghi pubblici affollati ed essere estremamente vigili e prudenti. Stessa data e stessi contenuti per Bulgaria e Danimarca mentre l’ambasciata irlandese ha emesso l’avviso di viaggio il 24 ottobre.
La reazione nigeriana agli avvisi di viaggio statunitensi è tuttavia volta a mostrare scetticismo: sui giornali locali si citano diverse fonti della sicurezza che si dicono “disgustate” dall’allarme americano, che è “uno schiaffo” alle autorità locali di sicurezza.