Un gruppo di uomini armati a bordo di motociclette hanno ucciso almeno sessantatré persone nell’area di Zuru in un attacco nella notte tra sabato e domenica: secondo i media locali si tratta di una delle stragi più violente che vede coinvolti i gruppi di vigilantes locali istituiti dalle comunità nigeriane per difendersi dalle bande armate nelle regioni settentrionali del Paese. La notizia è emersa soltanto ieri sera, dopo la sepolture delle vittime.
Un capo villaggio di Takita, Umaru Garba, ha detto alla Bbc che tutte le persone uccise erano membri di gruppi di vigilanti che stavano inseguendo gli uomini armati.
Secondo la ricostruzione della Bbc, gli uomini armati avevano rubato il bestiame e rapito un certo numero di persone durante l’attacco. I vigilantes si sono mobilitati da almeno cinque diversi altri villaggi per salvare gli animali e i rapiti ma sono caduti in un’imboscata. Secondo testimoni oculari nello scontro a fuoco sono morti anche diversi banditi. Il portavoce della polizia nigeriana dello stato di Kebbi, Nafiu Abubakar, ha detto ai media locali che gli uomini armati erano in fuga dalle operazioni militari nel vicino stato del Niger.
In Nigeria, diverse bande criminali armate effettuano spesso omicidi, rapimenti a scopo di riscatto e furti di bestiame, operando in particolare nel nord del Paese.