Nonostante la dichiarazione delle autorità nigeriane di uno “stato di emergenza” sulla violenza sessuale e di genere, lo stupro continua ad essere “endemico” in Nigeria, con la maggior parte delle vittime a cui viene sistematicamente negata la giustizia. È quanto afferma Amnesty International in un rapporto pubblicato in cui fa il punto sull’emergenza stupri in Nigeria: secondo l’ong gli stupratori spesso evitano il processo, centinaia di casi di stupro non vengono nemmeno denunciati a causa della corruzione anche nelle forze di polizia e nella magistratura e in più resiste un forte stigma culturale volto a incolpare le vittime e non i loro carnefici.
Il rapporto illustra uno spaccato drammatico nella giustizia nigeriana, in cui gli stereotipi culturali, l’incapacità delle forze dell’ordine di indagare sui casi di stupro, la misoginia tossica e l’insufficiente sostegno ai sopravvissuti di fatto rendano quasi impossibile per le vittime di stupro ottenere giustizia, un fatto che ha provocato la cosiddetta “cultura del silenzio e dell’impunità” che poco incentiva le vittime a denunciare.
Il rapporto di Amnesty si basa su una ricerca condotta tra marzo 2020 e agosto 2021: comprende interviste a 14 donne e ragazze sopravvissute allo stupro, subito in età compresa tra 12 e 42 anni. I ricercatori di Amnesty International hanno anche intervistato sette genitori di bambini sopravvissuti a brutali aggressioni sessuali. Le interviste sono state condotte negli stati di Abuja, Lagos, Kano, Sokoto e Bauchi. “La paura di non essere credute, o addirittura di essere accusate di essere stuprate, sta creando una pericolosa cultura del silenzio che impedisce ai sopravvissuti di chiedere giustizia. È inaccettabile che i sopravvissuti allo stupro e ad altre forme di violenza di genere affrontino un calvario così tortuoso per ottenere giustizia, che non fa che aumentare il loro dolore. Lo “stato di emergenza” si è rivelato una dichiarazione vuota, che finora non ha fatto nulla per proteggere le donne e le ragazze in Nigeria” si legge tra le conclusioni del rapporto.
Dopo il lockdown imposto nel 2020 per contrastare la diffusione del covid in Nigeria c’è stata un’impennata dei casi di stupro: nel giugno 2020 la polizia nigeriana ha dichiarato di aver registrato 717 episodi di stupro tra gennaio e maggio. Nell’aprile 2020, il ministro nigeriano per gli Affari femminili Pauline Tallen ha dichiarato che durante il lockdown sono stati registrati almeno 3.600 casi di stupro, mentre la Commissione nazionale per i diritti umani (Nhrc) ha ricevuto 11.200 segnalazioni di casi di stupro durante l’intero anno 2020. Tale escalation delle denunce di stupro in tutta la Nigeria ha persuaso, nel giugno 2020, i governatori dei singoli stati a dichiarare lo “stato di emergenza” su stupri e violenze di genere, promettendo di istituire anche un registro dei reati sessuali. Tuttavia, oltre un anno dopo, ben poche sono state le azioni concrete in tal senso e anzi sono stati segnalati un numero di casi di stupro in aumento rispetto allo scorso anno.