Nigeria: su economia e sicurezza, Tinubu non scalda più i cuori

di claudia

Nel discorso celebrativo del giorno dell’Indipendenza della Nigeria, pronunciato durante la cerimonia tenutasi ieri, il presidente nigeriano Bola Tinubu ha esortato e chiesto ai suoi connazionali “pazienza”, mentre la peggiore crisi economica degli ultimi 25 anni continua a rendere la vita difficile a una fetta sempre più ampia della popolazione nigeriana.

Nel suo discorso Tinubu ha difeso le sue controverse riforme economiche, sostenendo che fossero necessarie e che stanno iniziando a dare i loro frutti.

Secondo Tinubu, la Nigeria sta “vincendo la guerra” contro la violenza di terroristi e bande armate, violenza che ha ucciso migliaia di persone nel nord del Paese negli ultimi anni. Tinubu ha iniziato il suo discorso di martedì dicendo ai nigeriani di essere “profondamente consapevole delle difficoltà che molti di voi affrontano in questi tempi difficili. Vi chiedo pazienza perché le riforme che stiamo attuando mostrano segnali positivi e stiamo iniziando a vedere la luce alla fine del tunnel”.

Dopo essere salito al potere, l’anno scorso, Tinubu ha eliminato un sussidio che manteneva basso il prezzo del carburante per i nigeriani e cancellato la politica di ancoraggio della naira al dollaro statunitense, consentendo così al mercato di determinare il prezzo della valuta (un provvedimento che ha causato il crollo del valore della naira, che a un certo punto ha toccato il minimo storico), in un contesto di aumento del costo della vita. L’inflazione annuale, ovvero il tasso medio di aumento dei prezzi, ha raggiunto livelli mai visti da quasi tre decenni: il mese scorso, l’inflazione era al 32%. Nel discorso di ieri, Tinubu ha detto che la sua amministrazione non aveva altra scelta se non quella di mettere l’economia su un percorso più sostenibile e ha detto che comunque anche altri Paesi nel mondo hanno visto un aumento del costo della vita.

Il presidente nigeriano ha affrontato anche il tema della sicurezza, molto caro ai nigeriani, annunciando che “la nostra amministrazione sta vincendo la guerra al terrore e al banditismo”: secondo Tinubu, il governo ha eliminato i comandanti di Boko Haram, uno dei principali gruppi militanti islamisti in Nigeria, “più velocemente che mai” e, di recente, l’esercito ha intensificato la campagna contro i gruppi armati, con bombardamenti aerei e operazioni via terra: secondo quanto dichiarato all’inizio di questa settimana da un portavoce militare, nel terzo trimestre dell’anno le truppe hanno “neutralizzato” circa 2.000 “terroristi”.

Ma nonostante le parole del presidente, la realtà sul campo è ancora molto complessa: la scorsa settimana 24 persone sono state uccise in un attacco aereo che ha preso di mira le bande armate nello stato di Kaduna ma, secondo i residenti locali, il bombardamento ha colpito una moschea e alcune case, causando vittime civili. L’aeronautica nigeriana ha sempre smentito questa eventualità, l’ultima volta ieri sera, ma sui media continuano ad emergere notizie di civili attaccati dai gruppi armati che il governo sta combattendo e di civili uccisi nelle operazioni di repressione. Solo due giorni fa, i media locali hanno riferito che aggressori armati avevano ucciso almeno due persone e ne avevano rapite altre 44 in attacchi separati negli stati di Zamfara e Kaduna.

Il tema della sicurezza è caro ai nigeriani almeno tanto quanto quello dell’economia: ieri ci sono state manifestazioni in tutto il Paese, con i dimostranti che hanno detto di essere contrari “alla devastazione, alla fame, all’insicurezza e alle difficoltà che questo governo ha scatenato sui nigeriani”. Proteste simili hanno avuto luogo all’inizio di agosto, quando almeno 21 persone sono rimaste uccise e centinaia di altre sono state arrestate e accusate di tradimento, saccheggio e vandalismo.

Condividi

Altre letture correlate: