Mentre i portavoce del vaticano annunciavano che Papa Bergoglio ha dovuto rinunciare alla sua visita in Sud Sudan, prevista per il prossimo autunno, dal Centrafrica, paese che il pontefice ha visitato alla fine del 2015, arrivano notizie drammatiche: sono ripresi violenti i combattimenti, ci sono decine di migliaia di profughi che aumentano di giorno in giorno e, naturalmente ci sono anche i morti. L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati ha lanciato una campagna per la raccolta straordinaria di fondi perché la situazione è già drammatica e rischia di diventare catastrofica.
Due crisi – Sud Sudan e Centrafrica – entrambe “toccate” a più riprese dalle preghiere e dagli interventi del Papa. Ma due crisi, evidentemente, che hanno ragioni profonde e interessi molto forti. Tanto forti e inconfessabili, evidentemente, che possono permettersi di non subire il peso mediatico del Papa.
Fare informazione non dovrebbe limitarsi ad annunciare le decisioni di Bergoglio, ma significa spiegare quali sono questi interessi e a chi fanno capo. Su questo blog, con i post dei prossimi giorni cercheremo di fare proprio questo lavoro.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)