Nobel per la Pace 2015 al National Dialogue Quartet tunisino per l’impegno civile durante la rivoluzione cosiddetta dei “gelsomini”. Un premio politico importante in un momento cruciale per la democrazia tunisina, stretta tra le difficoltà interne e quelle che l’hanno resa protagonista di stragi e attentati terroristici, come quello al Museo del Bardo nel marzo scorso a quello di giugno sulla spiaggia nel resort nel golfo di Hammamet.
Il quartetto riunisce il sindacato generale tunisino (Ugtt, Union Générale Tunisienne du Travail), la confederazione industriale e del commercio (UTICA, Union Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et de l’Artisanat), lega dei diritti umani (Ltdh, La Ligue Tunisienne pour la Défense des Droits de l’Homme), e l’ordine degli avvocati (Ordre National des Avocats de Tunisie).
È stato annunciato da Kaci Kullman Five, a capo del Comitato norvegese che consegnerà il riconoscimento a Oslo il 10 dicembre. I nomi dei papabili in questi giorni erano stati già contestati: come Angela Merkel, ad esempio: la Cancelliera era citata tra le favorite in ragione della sua mediazione nel conflitto in Ucraina e anche per avere aperto le porte suo Paese ai migranti arrivati in Europa. Una circostanza, quest’ultima, che ha determinato però un calo della sua popolarità in Germania.
Il Nobel 2014 era andato all’indiano Kailash Satyarthi per la sua lotta contro il lavoro minorile, e alla pachistana Malala Yousafzay, che due anni fa, a 14 anni, fu quasi uccisa dai talebani contrari al suo impegno a favore dell’istruzione femminile.
(09/10/2015 Fonte: La Repubblica)
Norvegia – Nobel per la Pace al National Dialogue Quartet tunisino
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