La Russia allarga ulteriormente la sua penetrazione in Africa e lo fa con le caratteristiche che ha scelto. Non potendo contare sulla grande capacità finanziaria delle monarchie del Golfo, e nemmeno sulle potenzialità commerciali che mettono in campo i Paesi europei e le economie emergenti dell’Asia, come ha fatto (e continua a fare) la Cina, Mosca ha puntato sugli accordi militari e di difesa e sulla fornitura di armi. Questa volta lo ha fatto con il Niger, dove un recente accordo impegna i due Paesi d estendere con una periodicità di due anni le intese raggiunte fino a questo momento in materia di difesa. Questi dovrebbero diventare in questo modo veri e propri contratti su larga scala facendo seguito a un accordo militare firmato tra i due Paesi nel 2017. In sostanza la Russia diventa per il Niger la potenza che gli fornirà buona parte di tutto il fabbisogno bellico.
A presentare questi accordi e queste intenzioni è stato il ministro degli Esteri nigerino, Kallo Ankourao, che alle agenzie russe ha ricordato che «due anni fa abbiamo firmato un accordo di cooperazione per l’acquisto di equipaggiamento militare, elicotteri e armamenti di vario genere. Con queste nuove intese ci impegneremo per espandere queste commesse ogni due anni». Il ministro ha poi annunciato un nuovo contratto per l’acquisto di elicotteri il mese prossimo, con i quali il Paese – ha detto ancora il ministro – potrà pattugliare con più efficacia i confini con Mali e Libia e fronteggiare meglio il terrorismo.
C’è poi da osservare che gli accordi militari con il Niger fanno entrare la Russia in un’area di grande interesse strategico per diverse questioni. In Niger in questi anni sono entrate truppe di Germania e Stati Uniti oltre, naturalmente, ai militari francesi che sono presenti da tempo. Anche l’Italia ha cercato di inviare una missione in Nigeri. Per ora c’è solo un contingente preliminare.
La presenza di tutte queste nazioni in Niger è motivata principalmente dal fatto che questo Paese è un passaggio quasi obbligato per i migranti della cosiddetta rotta che porta al Mediterraneo. Ma per le rotte del Niger e per lo snodo che è Agadez passano anche le piste di molti altri business, come quello della droga, delle sigarette e delle armi. Traffici, questi, che finiscono anche per finanziare la galassia di sigle terroristiche che usano il deserto anche come base logistica.
Ora in questo territorio conteso ci sarà anche la Russia, che in Africa è sempre più presente.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)
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