Nuovi combattimenti tra separatisti anglofoni e esercito sono scoppiati in due località della regione anglofona del Camerun nord-occidentale a Ndop e Bamali. L’area di Ndop è già stata negli ultimi giorni teatro di una serie di scontri tra separatisti e soldati dell’esercito camerunese. Secondo le fonti di sicurezza, almeno sei persone, tra cui civili, sarebbero state uccise in meno di una settimana. Nel Nord Ovest, il coprifuoco che è in vigore da diverse settimane è stato sospeso fino al 3 gennaio per le celebrazioni di fine anno. La situazione è ormai di fatto una guerra civile. Scontri tra soldati schierati in grande numero e separatisti, raggruppati in gruppi sparsi nella foresta equatoriale, si sono verificati molto regolarmente. Più di 200 membri delle forze armate e di sicurezza camerunesi hanno perso la vita nel conflitto, oltre a più di 500 civili, secondo l’International Crisis Group. Il conflitto ha già costretto più di 437.000 persone a fuggire dalle loro case in queste aree, secondo le Nazioni Unite. Per motivi di pacificazione, il presidente camerunese Paul Biya ha deciso più di dieci giorni fa di ritirare le accuse a 289 prigionieri della regione anglofona, ma per molti osservatori questa misura non sarà sufficiente per porre fine al conflitto.
Nuovi scontri in Camerun tra separatisti e governo
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