Nella sua ultima raccolta di poesie, Soyinka ricorda coloro che hanno detto no. Come Mandela quando rifiutò di uscire dal carcere («La libertà non accetta condizioni»); la giovane Malala, sfregiata ma non ferita; ma soprattutto Leah Sharibu, una delle ragazze rapite da Boko Haram nel 2014, a cui i carcerieri dissero «abiura la tua fede», e lei rispose: «No, non potete togliermela, la mia libertà».
Eppure il suo è un no anche ai suoi genitori, ricordava Soyinka di recente a Torino, perché «anche i no sono ambigui». «L’umanità deve fare una scelta – premette il Nobel nigeriano alle sue liriche in edizione bilingue (inglese/italiano) –. Ci sono azioni che meritano la revoca di qualsivoglia definizione umana. Tra queste, proclama la mia fede, i crimini contro gli innocenti».
Jaca Book, 2019, pp. 75, € 15,00
(Fabrizio Floris)