L’Africa è sempre più presente alle Olimpiadi invernali. Ai giochi che si aprono domani a Pyeongchang (Corea del Sud) saranno presenti atleti di sette nazioni africane: Eritrea, Ghana, Kenya, Marocco, Nigeria, Sudafrica e Togo. Un passo avanti rispetto a Sochi 2014, dove a rappresentare il continente c’erano solo Togo e Zimbabwe. D’altra parte, l’Africa è presente alle Olimpiadi invernali solo nel 1984 quando a Sarajevo dove scese in gara lo sciatore senegalese Lamine Gueye.
Quest’anno ci saranno tante «prime volte». Come Shannon-Ogbani Abeda, il primo sciatore eritreo a presentarsi alle Olpimpiadi. Eritreo di passaporto, ma residente in Canada, da anni si allena Fort McMurray. I suoi genitori si sono trasferiti Nell’Alberta come rifugiati negli anni Ottanta. Fin da piccolissimo, Shannon-Ogbani Abeda si è appassionato allo sci e, da allora, non ha più posato gli scarponi. Nel 2012 si è qualificato alle Olimpiadi giovanili in Austria. «Spero di ispirare altri bambini, non solo eritrei, ma anche di piccoli Paesi a partecipare alle Olimpiadi», ha detto al giornale locale canadese.
Seun Adigun, Akuoma Omeoga e Ngozi Onwumere comporranno invece il primo equipaggio di bob femminile della Nigeria e del continente africano. La loro qualificazione ha già fatto il giro del mondo e ha messo in crisi la federazione nigeriana di bob che, per acquistare loro l’equipaggiamento, ha dovuto fare una colletta. Un investimento che però è stato ripagato: le tre stelle del bob, infatti, vivono tutte negli Stati uniti e hanno già firmato contratti pubblicitari con marchi prestigiosi. La loro fama ricorda quella della squadra giamaicana di bob che si presentò alle olimpiadi di Calgary nel 1988. La stessa attenzione è concentrata su Simidele Adeagbo, prima atleta nigeriana e africana specialista di skeleton, una disciplina che prevede una discesa con una slitta a rotelle dotata di pattini.
Sempre nello skeleton, ma maschile, gareggerà Akwasi Frimpong il primo atleta ghanese alle Olimpiadi invernali. Frimpong, che compirà 32 anni durante i Giochi, è nato in Ghana prima di trasferirsi in Olanda a otto anni. Nei Paesi Bassi ha iniziato a praticare atletica leggera con discreti risultati ma un infortunio lo ha tagliato fuori da Londra 2012. A quel punto ha cercato di ripiegare sul bob ma l’Olanda lo ha scartato per Sochi 2014. E allora la scelta di tornare nel suo Paese natale: «Ho portato il Ghana sulla mappa degli sport invernali, sto facendo la storia della mia Nazione».
Debutto anche per il Kenya che schiererà Sabrina Simader, 18 anni, la prima keniota nella storia a gareggiare in una gara olimpionica di sci. Nata a Kilifi, in Kenya, si è trasferita a St. Johann am Wimberg, in Austria, dove inizia a sciare. Prima le gare locali, poi la scuola di sci di Schladming. L’anno del primo successo è il 2012 quando diventa campionessa di Stiria in gigante, super G e combinata, a soli 13 anni. Nel marzo 2015 ottiene un sorprendente settimo tempo nella discesa dei campionati nazionali tedeschi a 3 secondi dalla campionessa Michaela Wenig. Unica atleta attiva della federsci Keniota, la Simader ha realizzato il suo sogno facendo il suo esordio nel mondiale al Super G di Saint Moritz con una vera e propria torcida di tifosi al seguito. È arrivata ultima con 8,68 secondi di ritardo dalla vincitrice Nicole Schmidhofer ma ha tagliato il traguardo con il sorriso. Un ultimo posto che ha comunque il sapore di una vittoria e di un sogno realizzato: esserci.