Omicidi politici in Tanzania, la presidente Hassan critica le pressioni straniere

di claudia

 La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha criticato diverse nazioni occidentali, tra cui gli Stati Uniti, per aver criticato la gestione degli affari interni del Paese, in particolare per i commenti su alcuni omicidi e rapimenti politici. Lo ha fatto rilasciando alcune dichiarazioni alla stampa durante una visita nella zona di Moshi, nella regione nord-orientale del Kilimangiaro: “Non siamo qui per sentirci dire come governare il nostro Paese” ha detto Hassan la quale, pur senza nominare direttamente alcuna ambasciata, ha accennato alla violenza armata negli Stati Uniti, sottolineando che violenze ed incidenti cruenti “accadono in ogni Paese” ma, nonostante questo, la Tanzania “non ha mai ordinato ai suoi ambasciatori di interferire negli affari interni di altre nazioni”. Ribadendo l’impegno del suo governo a proteggere e difendere la Costituzione senza pressioni esterne, Samia ha esortato i diplomatici stranieri a “non agire come tecnici che guidano” la Tanzania nella sua governance: “Abbiamo giurato di proteggere la sicurezza della Tanzania e di difendere la Costituzione della Tanzania e faremo tutto il possibile per migliorare la protezione e la sicurezza della Tanzania perché è nostra responsabilità e, in questa responsabilità, non abbiamo bisogno di direttive da nessuno”.

Hassan ha così di fatto risposto a una dichiarazione dell’ambasciata statunitense del 9 settembre, che sollecitava un’indagine indipendente sull’omicidio di Ali Mohamed Kibao, ex leader del principale partito di opposizione della Tanzania, il Chadema, rapito da uomini armati e il cui corpo mutilato è stato scoperto abbandonato a Dar es Salaam l’8 settembre.

Una dichiarazione congiunta rilasciata il 10 settembre dal capo della missione dell’Unione europea, dagli alti commissariati britannico e canadese e dalle ambasciate norvegese e svizzera manifesta preoccupazioni in merito a “recenti segnalazioni o atti di violenza, sparizioni e morti di attivisti politici e per i diritti umani”.

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