Sarà estremamente difficile gestire la nuova epidemia di Ebola nel Nord est della Repubblica democratica del Congo: tentare di spegnere un’epidemia causata da “un agente patogeno tra i più letali nel contesto di una zona di guerra è in vetta alla scala delle difficoltà”, ha affermato ieri l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).
Il nuovo focolaio scoperto durante la settimana nella provincia del Nord Kivu potrebbe diffondersi rapidamente per decine di kilometri in una zona vicina a confini con altri paesi, Il che mette a rischio la regione secondo quanto dichiarato dalle fonti ufficiali dell’Oms.
Quattro persone sono risultate positive al test nella zona attorno Mangina, una cittadina di 60mila abitanti vicina alla città di Beni a 100 km dal confine con l’Uganda. Altre 20 persone di un villaggio sarebbero morte di febbre emorragica nell’area come aveva preannunciato giovedì il ministro della salute congolese, Oly Ilunga Kalenga.
L’annuncio arriva a circa una settimana dalla dichiarazione ufficiale della fine di un altro focolaio che aveva interessato il nord ovest del paese nella provincia dell’Equateur e ha provocato 33 vittime dallo scorso maggio.
Un’equipe di esperti dell’Oms è arrivata ieri nella zona per metterla in sicurezza ed evitare la diffusione del virus. Tra le priorità vi è quella di confermare se quest’ultima epidemia coinvolge il ceppo Zaire, dal momento che questo può essere trattato con lo stesso vaccino sperimentale già impiegato per l’ultima epidemia, ha spiegato da Ginevra Peter Salama, direttore generale aggiunto dell’Oms per la preparazione e la risposta alle emergenze.
La regione del Nord Kivu è altamente instabile per via di un centinaio di gruppi armati ribelli che operano nella zona attaccando villaggi e operando sequestri. Dal 2014 più di mille civili sono morti attorno a Beni e nella provincia ci sarebbero circa un milione di sfollati.
La R.D. Congo ha già conosciuto nove precedenti epidemie di Ebola sul suo territorio da quando è stato scoperto proprio qui nel 1979. Il governo di Kinshasa, assieme all’OMS durante l’ultima epidemia ha lanciato una forte campagna di vaccinazione su 3300 per evitare che il virus si diffondesse nella popolosa città di Mbandaka. È probabile che questa misura verrà presa anche in questo caso.