Ong contro “l’alleanza tossica” tra Fao e la lobby dei pesticidi

di claudia

Ci sono anche firmatari africani tra le 187.300 organizzazioni della società civile e popolazioni indigene unitesi contro la cosiddetta “alleanza tossica” l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), e la CropLife International, lobby che riunisce le più grandi multinazionali agrochimiche del mondo. Al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, è stata da poco recapitata una petizione firmata da innumerevoli associazioni, tra cui l’Associazione tunisina per educazione ambientale per le generazioni future (Aeefg), la Pesticide Action Network (Pan)-Africa, o ancora la Pesticide Action Nexus Ethiopia, che denunciano la partnership Fao-CropLife, ritenuta “profondamente inappropriata”.

di Celine Camoin

Le associazioni denunciano che “circa un terzo delle vendite di queste aziende – Bayer, Syngenta, Corteva Agriscience, Fmc e Sumitomo – proviene da pesticidi altamente pericolosi (Hhp), ovvero pesticidi che rappresentano un alto rischio per la salute umana e per l’ambiente”.

Stime recenti mostrano 385 milioni di casi di avvelenamento acuto involontario da pesticidi all’anno in tutto il mondo, rispetto ai 25 milioni stimati nel 1990, secondo l’International Pollutants Elimination Network (Ipen) “Ciò significa che circa il 44% degli agricoltori e dei lavoratori agricoli di tutto il mondo vengono avvelenati ogni anno, da un’industria dominata dalle aziende associate a CropLife”, sostiene la petizione.

La Fao è un’istituzione pubblica che non dovrebbe servire i bisogni del settore privato, il cui scopo è vendere pesticidi. In Etiopia, abbiamo assistito al danno economico e al debito di un sistema dipendente dai pesticidi”, ha sottolineato Tadesse Amera, co-presidente dell’Ipen e direttore di Pesticide Action Nexus Ethiopia.

“È importante sottolineare che abbiamo beneficiato della fine dell’uso di pesticidi, lavorando con gli agricoltori che applicano l’agroecologia e tecniche di agricoltura senza pesticidi. Ciò ha migliorato l’economia locale e protetto donne e bambini a rischio di danni tossici e l’eredità dei pesticidi”, ha proseguito Tadesse Amera

“La partnership tra Fao e CropLife pregiudicherà tutti gli sforzi in Africa per vietare i pesticidi pericolosi e lascerà la porta aperta all’esportazione di pesticidi vietati in Europa”, deplora Maimouna Diene, coordinatrice di Pan Africa, denunciando un’alleanza segnata da conflitti d’interesse sconosciuti al pubblico, a scapito della tutela della salute e della salvaguardia dell’ambiente.

Dalla Tunisia, Semia Gharbi, presidente dell’Aeefg, ritiene “che un organismo delle Nazioni Unite non dovrebbe discostarsi dalla sua neutralità e obiettività, tanto più che CropLife rappresenta gli interessi delle aziende produttrici di pesticidi”. Un rapporto dell’organizzazione tunisina, intitolato “Pesticidi ad alto rischio: rapporto sulla situazione in Tunisia”, ha rivelato che i pesticidi eliminati in Europa sono ancora venduti in Tunisia.

Dalla firma, nell’ottobre 2020, di una “lettera di intenti” che formalizza una fusione strategica tra la Fao e CropLife International (Cli), si sono susseguite le reazioni delle ong e degli attivisti ambientali.

Foto da Flickr: Chris de Bode for CGIAR

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