Open Arms, Salvini: non sono morti, mio malgrado

di Raffaele Masto

“Non sono morti, mio malgrado”. Il ministro dell’interno italiano, Matteo Salvini dovrebbe aggiornare in questo modo la frase – “…che sbarchino i minori, mio malgrado” – pronunciata in questi giorni per commentare, appunto, lo sbarco dei minori dalla Open Arms concesso, meglio voluto, dal premier Conte e dalla ministra Trenta.

Salvini è indubbiamente in difficoltà. Il suo cieco e cinico integralismo sulla questione migranti ormai è difficile da sostenere.

Lo scrivevamo già qualche mese fa su questo blog e il tempo ci sta dando ragione. Nel Mediterraneo ci sarà sempre una nave con disperati a bordo che chiedono un porto. Negarlo a oltranza è una posizione difficile, che logora e che, alla lunga, diventa insostenibile anche di fronte a quella parte di opinione pubblica che sostiene e appoggia la sua linea di totale chiusura.

E’ proprio ciò che sta avvenendo e Salvini per mantenere la sua posizione deve essere sempre più cinico e sempre più spietato. Qualche servizio televisivo in questi giorni ha opportunamente fatto scorrere le immagini dei migranti distrutti e disperati mentre venivano riportate le parole del ministro dell’interno. Un bell’effetto!

Mentre scriviamo, intorno alla Open Arms è successo di tutto: quattro disperati si sono gettati in mare per tentare di raggiungere il sogno, Lampedusa, a nuoto. La Spagna ha offerto un porto e ha duramente criticato la posizione italiana. Dalla Open Arms hanno ringraziato ma hanno dovuto dire che altri cinque/sette giorni di navigazione sono insopportabili. A bordo – hanno detto – lo sconforto e la disperazione sono ormai insostenibili.

Sulla Open Arms ci sono 107 migranti. Sui volti dei minori che sono sbarcati si legge tutto quello sconforto e quella disperazione. E Salvini deve continuare a mostrarsi cinico e spietato. Lui vedendoli sbarcare ha dovuto dire che potevano non essere minori e che non erano poi casi così gravi come erano stati descritti. Sempre più cinico e spietato, anche di fronte all’evidenza.

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