La richiesta di rispettare le libertà politiche e civili, ma anche il conflitto in Sud Sudan e un appello al continente nel suo insieme, il primo pronunciato da un presidente americano nella sede dell’Unione Africana: sono alcune delle prospettive chiave della visita di Barack Obama in Etiopia oggi e domani.
Ad Addis Abeba il presidente degli Stati Uniti è giunto ieri pomeriggio dal Kenya, dopo aver parlato di fronte a migliaia di persone, soprattutto giovani, alla Safaricom Arena di Nairobi. In primo piano i temi della lotta al terrorismo e alla corruzione, mali che si alimentano a vicenda, rispetto ai quali l’Africa si troverebbe “a un bivio”.
Convinzione che sarà ribadita in Etiopia, paese di oltre 80 milioni di abitanti in forte crescita economica, che ospita un presidente degli Stati Uniti per la prima volta. Al primo ministro Hailemariam Desalegn il presidente americano chiederà di riconoscere i diritti dell’opposizione e la libertà di espressione dopo elezioni che a maggio hanno assegnato al partito di governo tutti i seggi del parlamento.
La visita sarà però anche occasione di consolidare un’alleanza cementata dal comune impegno in Somalia contro gli islamisti di Al Shabaab e dalla necessità di porre fine al conflitto civile in Sud Sudan, un paese divenuto indipendente nel 2011 anche grazie alle pressioni americane. Alla crisi sarà dedicato un incontro ad hoc al quale prenderanno parte anche i rappresentanti del Kenya e dell’Uganda.
Senza precedenti sarà poi l’intervento, in agenda domani, nella sede dell’Unione Africana ad Addis Abeba. Un’occasione per Obama, primo presidente afroamericano nella storia degli Stati Uniti, per rivolgersi contemporaneamente ai cittadini di 54 paesi del continente.
(27/07/2015 Fonte: Misna)
"somalia"
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