Nel 2018, l’Egitto è stato Paese che ha incarcerato il numero più elevato di giornalisti in Africa. A riferirlo, la scorsa settimana il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), un gruppo di giornalisti che si batte per i diritti della stampa.
Attualmente in Egitto, secondo l’analisi del Cpj, 25 giornalisti sono in prigione per una serie di reati tra i quali quello di «Notizie false». La situazione in Egitto è peggiorata perché nel dicembre 2017 c’erano «solo» 20 giornalisti in prigione.
«In Egitto osservano i giornalisti di Cpj – almeno 25 giornalisti sono in prigione poiché l’amministrazione del presidente Abdel Fattah el-Sisi ha sempre arrestato i giornalisti e li ha processati in udienze di massa».
Per esempio, Mohamed Ibrahim, un blogger noto come “Mohamed Oxygen” che ha scritto sulle irregolarità elettorali e sugli abusi della polizia, è uno degli oltre 40 imputati in un caso accusato di notizie false e membri di un gruppo bandito. I procuratori hanno ripetutamente rinnovato la detenzione preventiva dal suo arresto di aprile.
La palma del peggior carceriere di giornalisti nell’Africa subsahariana spetta all’Eritrea. Con 16 giornalisti dietro le sbarre, Asmara continua a imprigionare più operatori dell’informazione rispetta a qualsiasi altro Paese dell’Africa sub-sahariana.
La maggior parte dei giornalisti imprigionati in Eritrea sono stati arrestati da quando il presidente Isaias Afwerki ha chiuso bruscamente i media indipendenti nel 2001. Non si sa se tutti i giornalisti detenuti siano ancora vivi.
Nella speciale lista di Cpj è entrato anche il Camerun che ha agli arresti ìsette giornalisti.