Dopo 146 anni dall’apertura del canale di Suez tra il mar Rosso e il mar Mediterraneo, il 6 agosto l’Egitto inaugurerà l’estensione della via commerciale più importante del paese.
All’indomani della sua elezione alla presidenza nel maggio del 2014 il maresciallo Abdel Fattah al Sisi ha deciso di puntare sul canale di Suez per rilanciare l’economia egiziana e la sua immagine. Al Sisi, infatti, è accusato di pesanti violazioni dei diritti umani contro i Fratelli musulmani e gli oppositori politici del suo regime.
Il canale è lungo 193 chilometri ed è attraversato dall’8 per cento del traffico internazionale, il 3 per cento del quale è rappresentato da navi che trasportano petrolio e gas. Nel nuovo progetto lungo un tratto di 72 chilometri il canale è stato raddoppiato, per consentire il doppio senso di circolazione alle navi. Inoltre sono stati allargati 37 chilometri del canale ed è stata creata una nuova via marittima da 35 chilometri proprio per favorire il passaggio di petroliere.
Secondo alcune stime, il tempo di percorrenza del canale si ridurrà da venti a undici ore in un senso e da otto a tre ore nell’altro senso. Entro il 2023, inoltre, nel canale potranno passare 97 navi al giorno, invece delle 49 attuali. Il governo ha già speso 5,3 miliardi di dollari, ma il progetto potrebbe costare 15 miliardi di dollari, fondi in parte forniti da investitori stranieri.
Molti economisti hanno criticato il progetto che costerà troppo e farà risparmiare solo qualche ora su un percorso che dura di solito diverse settimane. Inoltre le organizzazioni ambientaliste hanno messo in luce i pericoli del progetto per l’ecosistema marino.
(05/08/2015 Fonte: Internazionale)
"petrolio"
-
L’economia del Gabon crescerà del 4,8% nel 2015 e del 5,7% nel 2016. A sostenerlo è il ministro gabonese del Bilancio, Christian Magnagna. Il quale ha rivisto al rialzo le …
-
Quattro italiani sono stati rapiti in Libia nei pressi del compound della Mellitah Oil and Gas, una controllata di Eni e Noc (National Oil Corporation, l’azienda nazionale libica) a Mellitah, …
-
Il Governo dello Stato nigeriano di Bayelsa ha reso nota l’intenzione di voler avviare un’inchiesta per verificare lo stato di sicurezza degli impianti di proprietà della sussidiaria locale del gruppo …
-
L’Angola è un paese ricchissimo di materie prime, di petrolio e di diamanti. Ma il tasso di mortalità infantile è il più alto del mondo. Il Governo angolano ha appena …
-
Sono passati quattro anni da quel 9 luglio 2011 quando il Sud Sudan diventò indipendente. Solo quattro anni, ma sembra un secolo. Le speranze di quel giorno sono svanite. La …
-
I rappresentanti delle fazioni in guerra di Libia sono arrivati in Marocco per un nuovo ciclo di colloqui di pace. I colloqui, per porre fine a mesi di combattimenti nel …
-
Riprenderanno a funzionare entro luglio le quattro raffinerie della Nigeria. Buone notizie per il colosso dell’Africa occidentale che, negli ultimi due mesi, ha sofferto una scarsità senza precedenti di benzina. …
-
Dopo gli sceicchi del Golfo e gli uomini d’affari asiatici, è un miliardario africano a interessarsi al calcio europeo. Si tratta di Aliko Dangote che, nei giorni scorsi, si è …
-
Il parlamento della Repubblica Democratica del Congo ha approvato la nuova normativa sullo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi. La legge – che ora dovrà essere promulgata dal presidente della repubblica …
-
Ci sono tre africane nella classifica 2015 delle 100 donne più potenti e influenti del pianeta, pubblicata dalla rivista economica Forbes: Ngozi Okonjo-Iweala, ministro delle Finanze della Nigeria, Folorunsho Alakija, …
-
Un giacimento di petrolio in mano a politici e faccendieri. Che l’Eni, la compagnia petrolifera italiana, paga un miliardo di dollari. Ma i Pubblici ministeri italiani accusano: soldi mai arrivati …
-
Con una decisione che ha scatenato l’entusiasmo delle organizzazioni per la Difesa dei diritti dell’Uomo e di migliaia di internauti (che stanno letteralmente intasando con i loro commenti i forum …
-
Non c’è pace per il Sud Sudan. Lo Stato più giovane del mondo (è nato nel 2011) è ripiombato nel vortice della guerra civile. Nonostante due accordi di pace, l’esercito …
-
“Grazie a Dio durante i pesanti scontri in città non c’erano praticamente civili!”: lo dicono fonti della MISNA raggiunte nell’area di Malakal, capitale dello Stato petrolifero di Upper Nile passata …