Il ministro degli Esteri etiope ha avvertito che le munizioni fornite dall’Egitto alla Somalia potrebbero esacerbare il conflitto ed essere dirottate verso i terroristi. Lo ha riferito ieri Ena, l’agenzia di stampa statale etiope. La sua dichiarazione è arrivata il giorno dopo che una nave da guerra egiziana ha scaricato armi pesanti nella capitale Mogadiscio, la seconda spedizione di armi nell’arco di un mese dopo la firma di un patto di sicurezza tra Mogadiscio e Il Cairo.
Il ministro degli Esteri dell’Etiopia, Taye Astke Selassie, ha detto di essere preoccupato che la fornitura di munizioni da parte di “forze esterne che potrebbe esacerbare la fragile sicurezza. Armi che potrebbero finire nelle mani dei terroristi in Somalia”. Non c’è stata alcuna risposta immediata dal governo della Somalia alle osservazioni di Taye.
“Il rischio che le armi finiscano nelle mani sbagliate è alto. Al-Shabaab, nel 2023, ha raccolto enormi quantità di armi conducendo raid sulle (basi) nemiche”, ha affermato Rashid Abdi, analista del think-tank Sahan Research. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha revocato l’embargo sulle armi a dicembre, più di 30 anni dopo che era stato imposto per la prima volta mentre la Somalia sprofondava nella guerra civile.
Le relazioni tra Etiopia, Paese senza sbocco sul mare, e Somalia sono peggiorate all’inizio di quest’anno quando Addis Abeba ha firmato un’intesa con la regione separatista del Somaliland per avere un tratto di costa. La disputa ha avvicinato la Somalia all’Egitto, da anni ai ferri corti con l’Etiopia a causa della la costruzione da parte di Addis Abeba della Grande diga del millennio etiope sulle sorgenti del fiume Nilo.