La Francia ha aperto ieri i suoi archivi relativi a casi giudiziari e indagini di polizia registrati durante la guerra d’Algeria (1954-1962). Il decreto sulla declassificazione di questi documenti, 15 anni prima della scadenza legale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale francese.
La decisione di aprire gli archivi era stata annunciata all’inizio di dicembre dalla ministra della Cultura francese, Roselyne Bachelot. La misura è stata resa effettiva ieri dal decreto che permette la consultazione di tutti gli archivi pubblici prodotti nell’ambito dei casi relativi agli atti commessi in relazione alla guerra d’Algeria tra il primo novembre 1954 e il 31 dicembre 1966. Secondo la stessa fonte, la misura riguarda “i documenti relativi alle cause portate davanti ai tribunali e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie”, così come “i documenti relativi alle indagini condotte dalla polizia giudiziaria”.
“Questi documenti sono conservati negli archivi nazionali, negli archivi nazionali d’oltremare, negli archivi dipartimentali, negli archivi della prefettura di polizia, negli archivi del ministero delle forze armate e nella direzione degli archivi del ministero dell’Europa e degli affari esteri”, si legge nel testo del ministero della Cultura francese.
La stampa francese, nel riportare la notizia, ricorda che tutti questi archivi erano di diritto non consultabili per 75 anni, a meno che non si ottenesse una deroga.
“Abbiamo cose da ricostruire con l’Algeria, si possono ricostruire solo sulla base della verità”, aveva detto a suo tempo la ministra Bachelot. Nel marzo 2021 è stata annunciata una semplificazione delle procedure per la declassificazione degli archivi classificati con più di 50 anni, consentendo di accorciare i tempi di attesa.