Un 2020 sottotono anche per i musulmani. Il regno dell’Arabia Saudita ha annunciato il tradizionale pellegrinaggio Hajj (uno dei pilastri dell’Islam) si terrà con un numero limitato di cittadini sauditi e cittadini stranieri (ma solo quelli residenti nel Paese).
Il ministro saudita della Sanità Tawfiq Al-Rabiah ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Hajj e Umrah, Muhammad Salih, che l’Hajj di quest’anno sarà aperto a coloro che hanno meno di 65 anni e non hanno malattie croniche. Misura che tende a ridurre il rischio rappresentato dalla pandemia di Covid-19. Al-Rabiah ha detto che tutti i pellegrini saranno sottoposti a un tampone prima di poter entrare nei luoghi santi e rimarranno in quarantena per 14 giorni dopo aver eseguito i rituali.
«In ogni sito del pellegrinaggio è stato allestito un centro medico, oltre a un centro sanitario sul Monte Arafat», ha detto. I pellegrini saranno inoltre accompagnati da ambulanze e personale medico mentre eseguono i riti.
In ogni caso il numero di pellegrini sarà molto limitato e probabilmente non supererà i 10.000. Sui criteri per la selezione dei pellegrini, il ministro di Hajj e Umrah ha dichiarato: «Ci coordineremo con le missioni diplomatiche per registrare i loro pellegrini». Il ministro ha anche sottolineato che durante l’Hajj saranno osservate misure di distanziamento sociale e che saranno evitate grandi folle.
L’Islam è una delle religioni più praticate in Africa. Si calcola si professino musulmani 317 milioni di persone nella regione che comprende il Nord Africa e il Medio Oriente e 250 milioni nell’Africa subsahariana. Insieme rappresentano circa il 35% dei fedeli musulmani al mondo. Guardando al futuro, si stima che entro il 2050 il numero di musulmani nel mondo crescerà a 2,76 miliardi, pari al 29,7% della popolazione mondiale. La percentuale di musulmani che vivono nell’Africa sub-sahariana crescerà dal 15,5% nel 2010 al 24,3%, mentre in Medio Oriente e Nord Africa, passerà dal 19,8% al 20,0%.