Per la prima volta un padiglione tanzaniano alla Biennale Arte di Venezia

di claudia
Lute Mwakisopile

La Tanzania parteciperà quest’anno, per la prima volta nella sua storia, alla Biennale Arte 2024 di Venezia, dal 20 aprile al 24 novembre. Lo ha annunciato in una nota diffusa alla stampa l’ambasciata della Tanzania in Italia.

Il Paese africano sarà presente alla Biennale con un padiglione nazionale ospitato nella Fabbrica del vedere – Archivio Carlo Montanaro di Venezia, calle del forno, “un luogo magico ed emblematico per le opere in mostra” riferisce l’ambasciata. Gli artisti che saranno presenti sono Happy Robert, Naby, Haji Chilonga e Lute Mwakisopile.

Il progetto è stato realizzato grazie all’impegno dell’Ambasciata della Tanzania in Italia, in particolare dell’ambasciatore Mahmoud Kombo, il cui staff ha accolto la proposta del collettivo italiano “Ultimi futuristi”, in collaborazione con Cefa Ets, una ong con base a Bologna che da 50 anni aiuta le comunità più povere del mondo a raggiungere l’autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti fondamentali. Si tratta di “un traguardo importante per la scena artistica del Paese e offre l’opportunità di condividere la sua cultura e la sua creatività con un pubblico internazionale”.

Il curatore del Padiglione sarà Enrico Bittoto, esperto di arte moderna, avanguardie storiche e sociologo, curatore di diverse pubblicazioni sul tema e di archivi privati di e sul Novecento. Il padiglione verrà realizzato grazie al supporto di diverse aziende ed enti privati e parte del ricavato verrà destinato ad un progetto di cooperazione che Cefa promuove per migliorare il reddito e l’apporto nutritivo di oltre 22.000 piccoli coltivatori di tè nel sud della Tanzania.

In copertina: Lute Mwakisopile (fonte X)

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