Piogge e inondazioni in Africa orientale: “il peggio deve ancora venire”

di claudia
el nino

di Valentina Giulia Milani

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) ha lanciato un allarme circa la crescente minaccia alla sicurezza alimentare in tutta l’Africa orientale a causa delle persistenti piogge abbondanti. “L’Africa orientale è sferzata dagli estremi del cambiamento climatico: dall’assenza di acqua all’eccesso di acqua si sta verificando una catastrofe”, ha dichiarato a Nairobi Michael Dunford, direttore regionale del Wfp per l’Africa orientale.

Le piogge incessanti – ha avvertito il Wfp – stanno invertendo i nascenti sforzi di ripresa della regione dopo la prolungata siccità di meno di un anno fa. Ma secondo l’agenzia il peggio deve ancora venire, con quasi 3 milioni di persone colpite in Africa orientale, di cui oltre 1,2 milioni sono state costrette ad abbandonare le loro case dopo gli incessanti acquazzoni. “Le gravi inondazioni stanno causando devastazioni, illustrando come un clima erratico continui a punire la regione. Con le previsioni di ulteriori piogge, temo che il peggio debba ancora arrivare”, ha dichiarato Dunford.

Somalia, Etiopia e Kenya sono alle prese con le conseguenze più gravi di questa crisi, ma anche Sudan, Sud Sudan, Burundi e Uganda ne risentono.

Le forti piogge, che dovrebbero persistere fino all’inizio del 2024, hanno sollevato preoccupazioni sulla capacità della regione di gestire le crescenti sfide umanitarie. Le nazioni colpite non solo devono affrontare lo sfollamento immediato delle popolazioni, ma anche le potenziali conseguenze a lungo termine sulla produttività agricola e sulle forniture alimentari.

Un tragico bilancio si è diffuso in tutta la regione, con notizie di centinaia di vite perse, tra cui un devastante conteggio di 160 morti confermate nel solo Kenya.

La situazione è particolarmente allarmante se si considera la recente lotta dell’Africa orientale contro una prolungata siccità, la peggiore degli ultimi 40 anni, e le attuali piogge rischiano di compromettere i progressi compiuti negli sforzi di recupero.

Il Wfp ha quindi sottolineato l’urgente necessità di un sostegno internazionale per affrontare la crisi crescente, concentrandosi sulla fornitura di aiuti immediati agli sfollati e sull’attuazione di soluzioni sostenibili per mitigare l’impatto a lungo termine sulla sicurezza alimentare della regione.

El Nino, un fenomeno climatico caratterizzato da un riscaldamento periodico delle temperature della superficie del mare, è la causa principale delle attuali inondazioni in Africa orientale. La sua influenza ha innescato alterazioni sostanziali nei modelli di precipitazioni, elevando il rischio di eventi meteorologici estremi, in questo caso le inondazioni.

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