Piogge e inondazioni nel Sahel, il Mali dichiara lo stato di calamità naturale

di claudia
inondazioni

Le devastanti inondazioni, causate dalle piogge torrenziali che si stanno abbattendo sul Mali e su altri diversi Paesi del continente, hanno portato il governo di Bamako a dichiarare l’emergenza nazionale e lo stato di calamità naturale. Lo si apprende da una dichiarazione diffusa in seguito a una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri svoltasi nel fine settimana, riunione presieduta dal colonnello Assimi Goita, presidente del governo di transizione dello Stato dell’Africa occidentale e capo della giunta militare al potere.

“Dall’inizio della stagione delle piogge fino al 22 agosto 2024, sono stati registrati 122 casi di inondazioni in 17 regioni e nel distretto di Bamako. Queste inondazioni hanno colpito 7.077 famiglie, ovvero 47.374 persone, tra cui 14.451 uomini, 13.576 donne e 19.347 bambini”, si legge nella dichiarazione, in cui si quantifica in 30 persone il numero totale dei morti.

Episodi di crolli di case, fulmini e forti venti sono stati segnalati in alcune regioni del Paese. Le forti piogge non stanno colpendo solo il Mali ma sono diffuse in tutta la regione del Sahel, in cui sono ben 217 le vittime solo nel vicino Niger mentre altre decine di decessi si contano in Ciad.

In risposta alla crisi, il governo del Mali ha stanziato 4 miliardi di franchi Cfa (circa 7 milioni di dollari) per accumulare scorte alimentari essenziali e fornire assistenza alle persone colpite dalle inondazioni. Il governo ha detto di stare mobilitando risorse per supportare le famiglie sfollate e coloro che si trovano in gravi difficoltà in tutto il Paese. L’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) ha espresso solidarietà ai governi e ai popoli di Burkina Faso, Mali, Niger, Nigeria e Ciad, tutti Paesi colpiti dalle devastanti inondazioni e dalle piogge intense che si registrano nella macroregione dal 16 agosto.

In una dichiarazione pubblicata su X, il segretario generale dell’Oic Hissen Brahim Taha ha invitato gli Stati membri dell’Oic a fornire tutta l’assistenza di emergenza possibile ed ha accolto con favore le misure di emergenza adottate dai governi dei Paesi colpiti in risposta alle inondazioni. Secondo il gruppo umanitario Care International, le inondazioni in Niger, aggravate dai cambiamenti climatici, oltre ad aver ucciso 217 persone ne hanno ferite altre 200, costretto 353.000 ad abbandonare le proprie case e spazzato via le strade. Le inondazioni hanno anche ucciso 16.900 capi di bestiame, distrutto oltre 3.000 ettari di raccolti e 21,5 tonnellate di cibo.

In Nigeria, le piogge e le conseguenti inondazioni hanno causato il caos nello stato nordoccidentale di Jigawa, dove 33 persone sono morte e ben 44.000 si ritrovano sfollate: le forti piogge che si sono riversate incessantemente nello stato agricolo di Jigawa, da metà settimana fino al fine settimana scorso, hanno rotto un ponte su un fiume, causando inondazioni che hanno distrutto 7.800 case e spazzato via 10.337 ettari di terreni agricoli.

(Foto simbolica)

Condividi

Altre letture correlate: