Arrivato in Italia alla fine degli anni Settanta, per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Fathi Hassan comincia a ideare proprio nella città partenopea quella pittura calligrafica che resterà la cifra di tutta la sua produzione.
«In Nubia, la mia regione d’origine, non c’è la scrittura – spiega –. Le storie si tramandano oralmente. Ho pensato di rovesciare paradossalmente questa assenza, raccontando nei miei quadri delle storie attraverso una scrittura criptica in grado di evocare l’arabo ma, in realtà, inventata: io solo capisco cosa scrivo. Gli altri, però, nei miei quadri e nelle mie installazioni riconoscono la traccia di un racconto».
I lavori di questo straordinario artista sono esposti allo Spazio AICA di Milano fino al 18 novembre.
Info: www.ai-ca.com
(Stefania Ragusa)