La poesia è in tutta l’Africa una forma di espressione ampiamente riconosciuta con radici che affondano nel passato e in un presente dove la diversità linguistica e culturale sono un terreno fertile. Se la poesia tradizionale è sopravvissuta per secoli anche grazie alla cultura orale, oggi ci sono dei poeti che si distinguono per la loro scrittura che assume varie forme, narrative e attiviste. Tra i tanti protagonisti della poesia africana ve ne raccontiamo otto.
La poesia tradizionale africana ha una storia antica e rigogliosa, frutto di un continente ricco di storia e cultura. Tra questi ricordiamo i celebri poeti di corte umusizi w’Umwami del Ruanda o ai poeti Kwadwumfo della tribù Akan del Ghana, per citarne alcuni. Negli ultimi decenni alcuni poeti e poetesse da varie parti del continente hanno scritto poesie con vari intenti, dal racconto alla denuncia sociale. Ecco cinque figure da conoscere segnalati da alcuni siti come Global Citizen e OkayAfrica.
Global Citizen segnala il contributo di Dennis Brutus. Brutus era un poeta e attivista sudafricano la cui campagna contro il governo dell’apartheid in Sudafrica portò all’espulsione del paese dai Giochi Olimpici del 1964. La sua poesia politica lo portò a scendere in campo contro la discriminazione nello sport, attività che gli costò il divieto imposto da parte del governo dell’apartheid di insegnare, scrivere, pubblicare e partecipare a riunioni sociali o politiche. Per non aver rispettato questo divieto, il governo lo condannò a 18 mesi di prigione.
Il poeta nigeriano Christopher Okigbo se ne è andato ormai oltre 50 anni fa, ma rimane ancora oggi tra i più celebri. Una delle voci principali del movimento letterario postcoloniale in Nigeria Okigbo ha fondato a soli 34 anni l’African Authors Association.
Global Citizen indica inoltre il prezioso contributo della poetessa sudanese Safia Elhillo, una delle più prolifiche dell’ultimo decennio. Tra le sue opere più importanti citiamo: The January Children (2017), che ha ricevuto il Sillerman First Book Prize for African Poets e un Arab American Book Award. Centrale nelle sue poesie è la ricerca e il desiderio di una decolonizzazione del mondo e del pensiero. Tramite le parole lotta inoltre contro la la misoginia nella cultura musulmana.
Ketty Nivyabandi (foto di apertura) è una poetessa, scrittrice e attivista per i diritti umani burundesi che vive in esilio in Canada dal 2015. Scrivendo principalmente in francese, le poesie di Nivyabandi sono apparse in riviste letterarie come Words Without Borders e antologie come New Daughters of Africa (2019) di Margaret Busby. Nel 2012, ha rappresentato il Burundi al London Poetry Parnassus come parte delle Olimpiadi estive.
Non si può non citare il poeta, drammaturgo e attivista politico nigeriano Wole Soyinka, Premio Nobel per la letteratura nel 1986. Soyinka è nato nel 1934 ad Abeokuta da una famiglia yoruba. Soyinka scrive in inglese ed è autore di cinque memorie, tra cui Aké: the Years of Childhood (1981) e You Must Set Forth at Dawn: A Memoir (2006), i romanzi The Interpreters (1965) e Season of Anomy ( 1973) e 19 opere teatrali plasmate da una vasta gamma di influenze, tra cui tradizioni d’avanguardia, politica e mito africano.
Warsan Shire è una poetessa e scrittrice somala nata in Kenya che oggi vive a Londra. È popolarmente conosciuta per la sua poesia adattata nell’album “Lemonade” di Beyoncé. Il suo lavoro esplora i temi del genere, della guerra, del sesso e della cultura.
Okot p’Bitek, (nato nel 1931, Gulu, Uganda – morto il 19 luglio 1982, Kampala), poeta, romanziere e antropologo sociale ugandese le cui tre raccolte di versi: Song of Lawino (1966), Song of Ocol (1970) e Two Songs (1971): sono considerate tra le migliori poesie africane. Song of Lawino è stato originariamente scritto nel dialetto Acholi, tradotto dall’autore in inglese e pubblicato nel 1966. Per questo è stato un lavoro rivoluzionario, attirando un pubblico tra gli africani anglofoni.
Tra i giovani talenti citiamo Liyou Libsekal, poetessa etiope che ha trascorso diversi anni negli Stati Uniti prima di tornare a casa ad Addis Abeba. Il suo libro, “Bearing Heavy Things”, fa parte della serie New Generation African Poets del 2015 dell’African Poetry Book Fund. La sua poesia esplora i temi dell’identità, dello spostamento e della realtà di crescere lontano da casa.