Il celebre maratoneta etiope Feyisa Lilesa che ha portato l’attenzione del mondo sulle proteste degli Oromo etiopi alle Olimpiadi di Rio del 2016 ieri è stato premiato dal governo di Addis Abeba.
Lilesa, medaglia d’argento alle Olimpiadi del 2016, ieri ha ricevuto un premio di 17mila dollari, durante la premiazione ha detto che la sua lotta ha dato i suoi frutti in vista delle nuove libertà e i pasi avanti fatti dal suo paese da un anno a questa parte.
Feyisa Lilesa, 28 anni, fino allo scorso ottobre viveva in esilio negli Stati Uniti a Flagstaff, in Arizona. Aveva scelto l’esilio dopo il suo gesto simbolico, dicendo che temeva per la sua incolumità se fosse tornato a casa. A Rio, aveva simbolicamente incrociato i polsi sopra la sua testa mentre attraversava il traguardo della maratona olimpica, come se fossero legati, riprendendo un gesto usato nelle dimostrazioni antigovernative di cui l’Etiopia era teatro in quelle settimane.
L’atleta, il cui forte gesto ha fatto scalpore in tutto il mondo, voleva protestare contro la brutale repressione dei manifestanti del suo gruppo etnico, gli oromo, il principale gruppo etnico del paese, la cui regione (sud e ovest) era l’epicentro del movimento di protesta che in seguito portò alle dimissioni del primo ministro di Hailemariam Desalegn nel febbraio del 2018 . Il gesto dell’atleta era una chiara allusione ai molti compagni che nel suo paese languivano in prigioni, arrestati da un regime che non tollerava opposizioni.
Sono state le riforme radicali attuate dal primo ministro Abiy Ahmed, entrato in carica un anno fa e anche lui di etnia oromo, ad incoraggiare Feyisa a tornare a casa. Ed è stato proprio il premier a premiarlo ieri simulando con lui il gesto di liberazione con le mani assieme alla Presidente della repubblica Sahle-Work Zewde
” Sono molto felice, ma non per il premio in denaro. Sono felice perché sto testimoniando che la mia lotta è stata fruttuosa nel Paese “, ha detto Feyisa alla BBC dopo la cerimonia.
In un anno alla guida del governo, Abiy Ahmed ha rivoluzionato l’Etiopia. Dal punto di vista internazionale, la pace con la vicina Eritrea ha aperto una stagione di stabilità in tutto il Corno d’Africa. La stabilità internazionale ha poi avuto forti ricadute sulla sfera politica ed economica: molti gruppi ribelli in esilio sono rientrati, il commercio è ripreso e, potenzialmente, può ancora rafforzarsi grazie all’accesso al mare garantito dall’Eritrea.