Un sudanese ha ricevuto il Martin Ennals Award, riconoscimento assegnato ai difensori dei diritti umani, per aver descritto «il trattamento inumano» dell’Australia nei confronti dei richiedenti asilo.
Abdul Aziz Muhamat, 26 anni, dopo essere fuggito dalle violenze nel Darfur, ha cercato rifugio in Australia. Le autorità di Camberra però lo hanno rinchiuso nell’isola di Manus.
Per più di sei anni, ha inviato migliaia di messaggi WhatsApp a un giornalista che ha raccontato la sua storia in un podcast.
Il Martin Ennals Award ha riconosciuto «la sua straordinaria tenacia e coraggio». Muhamat ha spiegato che è stato spogliato del suo nome e gli è stata asegnata la sigla QNK002. I prigionieri sono stati alimentati attraverso una rete e trattati peggio degli animali.
Progettato per scoraggiare i rifugiati dal raggiungere l’Australia via mare, Manus Island si trova al largo di Papua Nuova Guinea. Un’altra isola nel Pacifico, Nauru, è anche usata come centro di detenzione in mare aperto e il primo ministro australiano ha appena annunciato che riaprirà l’isola di Natale.