Il continente africano ha prodotto in totale 141 milioni di ettolitri di birra nel corso dell’anno 2021, un aumento del 7% rispetto all’anno precedente, il tasso di crescita annuale più importante al mondo. Lo rivela uno studio pubblicato da BarthHaas, società tedesca di analisi di mercato, che indica il Sudafrica come primo produttore incontrastato di birra di tutto il continente africano.
Il Sudafrica produce annualmente 31 milioni di ettolitri di birra, in crescita del 19% su base annua e nonostante le durissime polemiche sugli effetti dell’alcol sulla popolazione, specialmente quella meno abbiente, e i blocchi alla vendita di alcolici decisi dal governo durante i mesi più difficili della pandemia di Covid. La Nigeria è al secondo posto, con un aumento del 2% in volume a 19,4 milioni di ettolitri, mentre l’Angola è il terzo fornitore di birra africano, con 11 milioni di ettolitri. Il quarto posto è occupato dall’Etiopia, dove il settore ha attraversato un brutto periodo con un calo del 15% dei volumi di produzione, mentre al quinto posto c’è il Camerun, il cui volume di birra è aumentato di oltre il 10%, a 7,2 milioni di ettolitri.
Seguono poi Repubblica democratica del Congo, Tanzania, Kenya, Mozambico e Costa d’Avorio: quest’ultimo Paese è leader dell’offerta nell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (Uemoa) ed è seguito dal Burkina Faso (12esimo nella classifica di produttori africani), e infine da Benin, Mali, Senegal e Niger. Il continente africano è la quarta area di produzione di birra del mondo, dietro America, Asia ed Europa.