Dimostrazioni spontanee sono esplose in tutta la Tunisia a causa di ripetuti black out dell’acquedotto che lasciano a secco vaste regioni agricole e urbane. Oltre alla questione della gestione e della manutenzione dell’acquedotto e dei tubi, c’è soprattutto la realtà dello stress idrico causato dal consumo eccessivo di determinati settori.
La mancanza di acqua in Tunisia è così frequente che si verificano sporadicamente focolai spontanei di proteste. Il modo di protestare è ormai sempre lo stesso: gli utenti che denunciano carenze prendono i pneumatici, li incendiano e bloccano la strada. Nei piccoli comuni, anche gli agricoltori stanno dimostrando, chiedendo di accelerare il lavoro sui pozzi. Sui social network, gli utenti web diffondono video di tunisini che percorrono lunghe distanze e scavano buche profonde per accedere all’acqua salmastra.