Putin ha “un figlio” africano. Come Pietro il Grande

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Il presidente russo Vladimir Putin ha un “figlio” africano, ugandese, che si chiama Davis Akampurira. Proprio come l’imperatore russo Pietro “il Grande” Romanov, che adottò l’eritreo Abram Gannibal, diventato Abram Petrovic Gannibal, divenuto nel Settecento maggiore generale del genio militare, governatore di Reval e nobile dell’Impero russo. Gannibal è il nonno di Aleksandr Puskin, che scrisse sulla storia del nonno l’opera incompiuta “Il nero di Pietro il Grande”.

In Italia, Akampurira lo abbiamo visto tutti in una foto che ha destato scandalo, quella di Vladimir Putin con l’artista Jorit, ma non ci abbiamo fatto molto caso: Akampurira è il terzo individuo nella fotografia, alla sinistra di Putin, che si trova quindi in mezzo tra l’artista italiano e questo imprenditore, analista e attivista ugandese. Vale la pena ricordare come fu scattata quella foto: Vladimir Putin stava partecipando, il 6 marzo scorso, al Festival mondiale della gioventù di Sochi, in Russia, e per l’occasione un gruppo di giovani provenienti da tutto il mondo ha potuto rivolgergli alcune domande in una sorta di “tutti contro uno”, domande perlopiù apologetiche della grandezza russa e della figura dello stesso Putin. “Mi piacerebbe tanto diventare il suo figlio africano. Perché lei è il mio mentore, signor presidente” disse al microfono Akampurira, ricevendo da Putin questa risposta: “Bene, cosa posso dirti, figlio mio…”. Applausi.

Poi è stato il turno di Jorit, che ha chiesto una foto con Putin. Il presidente russo ha quindi invitato sia l’artista italiano che Akampurira a salire sul palco e a farsi una foto con lui. “Mi ha cambiato la vita, nel mio Paese. Ho ricevuto molta attenzione da parte dei media e ho migliorato la mia carriera politica, spero che succedano molte altre cose buone” ha detto Akampurira, citato dall’agenzia Ria Novosti, durante un incontro di follow-up dei partecipanti al festival giovanile, incontro tenuto dal primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa Sergei Kiriyenko, che ha detto che lo stesso Putin chiede spesso “come sta andando mio figlio africano?”.

Nei giorni scorsi Putin ha potuto riabbracciare il suo “figlioccio” africano, presso la sede della mostra internazionale e del forum “Russia” al Festival mondiale della gioventù a Sirio. Secondo quanto riporta la Ria Novosti Akampurira, in particolare, ha confermato a Putin, in un breve scambio di battute, che ha avuto una grande attenzione mediatica dopo il suo ritorno dalla Russia. Quest’anno, ha detto Akampurira, questa attenzione lo porterà anche sposarsi e ha detto che “ci sono molti giovani politici in Africa che hanno bisogno di sostegno, guida e aiuto”.

Questa storia è paradigmatica della potenza della propaganda russa nel continente africano, una propaganda che non si limita a raccontare le gesta russe nelle aree di conflitto ma che punta anche a migliorare e mitizzare l’immagine dello stesso leader russo agli occhi di un pubblico africano.

Condividi

Altre letture correlate: