Adeoye Fawaz ha 19 anni e viveva sotto un ponte nella più grande città della Nigeria, Lagos, prima che la sua vita venisse trasformata dal gioco degli scacchi. Il diciannovenne, conducente di autobus, ha imparato a giocare dopo essersi unito a un’organizzazione chiamata Chess in Slums (Scacchi nel ghetto), che ha fatto da mentore a 500 bambini provenienti dalle fasce più povere della popolazione e ha aiutato 100 di loro a tornare a scuola in Nigeria e Burkina Faso. L’obiettivo di Chess In Slums è trasformare la vita dei bambini nelle comunità svantaggiate.
La storia di Fawaz è stata raccolta dalla Bbc: “Voglio usare gli scacchi per cambiare la mia vita e diventare una star. Voglio che le persone mi conoscano. Non voglio più vivere sotto un ponte. Voglio vivere in una casa. Non voglio più essere un senzatetto”. Fawaz vuole usare la sua vittoria come trampolino di lancio per lanciare una carriera di successo negli scacchi e togliersi dalle strade: Fawaz infatti ha vinto il torneo 2021 di Chess in Slums battendo 50 concorrenti, una vittoria diventata virale sui social e che ha convinto migliaia di nigeriani a donare all’organizzazione circa 52.000 euro in donazioni, complice anche l’appello dell’organizzatore del torneo, ed ex campione di scacchi nigeriano, Tunde Onakoya che ha chiesto ai nigeriani di sostenere l’organizzazione dopo il trionfo di Adeoye.
“Immagina se dessi a questi ragazzi un’istruzione adeguata, immagina quanti di loro abbiamo perso per strada perché nessuno ci ha prestato attenzione” ha detto Onakoya alla Bbc. Alcuni di coloro che partecipano alle sessioni di coaching organizzate dal gruppo sono orfani o giovani che sono fuggiti dalle loro case nella speranza di crearsi una vita migliore a Lagos.
Quello di Adeoye Fawaz è un volto molto popolare in Nigeria, nonostante abbia vinto “solo” una competizione di scacchi: il post da cui è partito tutto è stato pubblicato su LinkedIn. Diverse fotografie ritraggono il giovane nigeriano che esprime la sua gioia per la vittoria, foto che tuttavia non nascondono i segni di una vita difficile sul magrissimo corpo del ragazzo.