di Stefania Ragusa
“Quando mia madre mi tagliò i capelli per la prima volta avevo sei mesi. I capelli, che secondo diversi testimoni e poche fotografie erano lisci, rinacquero crespi e secchi”. Inizia così il racconto della vita di Mila, attraverso le vicissitudini dei suoi capelli, crespi e ribelli. Nata a Luanda da mamma angolana e papà portoghese, Mila si trasferisce a Lisbona all’età di tre anni, dove sarà alla costante ricerca di un equilibrio tra i due continenti di appartenenza, un equilibrio che trova nell’ironia uno dei suoi puntelli più efficaci. L’autrice Djaimilia Pereira de Almeida ha una penna brillante, i capelli sono un pretesto azzeccato per andare a toccare la questione, gettonata e attuale, di cosa significhi essere neri ed europei. Dopo tante narrazioni anglofone e francofone sulle migrazioni e sulla cosiddetta blackness, arriva finalmente un punto di vista lusofono, che dimostra come “le solite cose” possano apparire totalmente diverse in base al mondo interiore del narratore.
La Nuova Frontiera, 2022, pp. 157, € 15,90