Nella Repubblica Democratica del Congo, un’epidemia di morbillo, che ha colpito una miniera di rame, ha infettato 30mila persone e ne ha uccise circa 500. Il morbillo è una malattia diffusa e letale in Congo. Dalla seconda metà di agosto a oggi si sono registrati più di 100 morti e diecimila casi nonostante le Nazioni Unite abbiano impegnato 2,4 milioni di dollari per combattere l’epidemia nella ex provincia del Katanga. Gruppi umanitari sostengono che il denaro non era sufficiente. Inoltre, le strade e i servizi sanitari della regione rallentano e, a volte, impediscono le vaccinazioni.
«Abbiamo contenuto la malattia nel breve termine – ha detto Yvonne Doumou, portavoce per l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari -, ma è triste vedere che il morbillo continua a diffondersi». L’attuale focolaio è il peggiore dal 2010-11, quando 1.085 persone sono morte e circa 77mila sono state infettate in Katanga.
Il morbillo è un virus altamente contagioso che può portare a complicazioni mortali come diarrea, disidratazione, infezioni respiratorie ed encefalite.
I tassi di mortalità possono raggiungere il 20% dei casi nei Paesi poveri. Vaccinare un bambino costa circa un dollaro ma, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la lotta alla patologia è in fase di rallentamento a causa della scarsa copertura vaccinale.
(17/10/2015 Fonte: Reuters)
R. D. Congo – Il morbillo uccide 500 persone
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