di Claudia Volonterio
Si chiama “Noura Racconti CosmEtici dall’Africa” un progetto di valorizzazione artigianale che dal nome lascia intendere la sua peculiarità, ovvero la capacità di unire con un filo intrecciato il mondo della cosmesi, i viaggi nel continente e una produzione equosolidale. Alla base di tutto, un valore primario: l’etica.
Noura nasce dall’idea di due giovani, Eleonora Jaibi e il suo compagno Umberto De Magistris, di creare una linea di saponi e cosmetici naturali che sia in grado di sostenere e utilizzare in modo etico le produzioni locali di molteplici contesti dell’Africa. Un viaggio “cosm-etico” che Eleonora e Umberto decidono di intraprendere, dopo anni di studi in cooperazione internazionale, privilegiando il Maghreb e l’Africa Occidentale. Dopo Marocco, Tunisia e Benin il loro viaggio continua in Tanzania e in Senegal per visitare cooperative e produttori locali.
Nella decisione di creare qualcosa che valorizzasse i frutti e le persone che vivono e abitano le terre africane, hanno giocato un ruolo anche le origini marocchine di Eleonora, che ha voluto intraprendere questo progetto anche per cercare un legame meno banale con il continente.
Il nome Noura, dal suono dolce e avvolgente, è stato scelto per il suo significato positivo, poiché in arabo “Nour” significa “luce”, oltre a ricordare il nome di una delle sue fondatrici. Parte fondamentale e integrante del progetto non sono solo i prodotti, ma anche le storie che si celano dietro la produzione. Attraverso le sue pagine social Noura mostra le immagini, i volti, i racconti delle persone che lavorano in svariate cooperative con cui i due giovani sono entrati in contatto personalmente, come quelle dell’Argan, o quelle dedite alla produzione di burro di karitè e svariati tipi di unguenti e oli. Il racconto cosmetico ha lo scopo, insieme poi alla vendita successiva di prodotti, di supportare e comunicare l’importanza di sostenere filiere etiche, sia per la società, in particolare per le donne, ma anche per l’ambiente in generale. I progetti scelti tutelano la biodiversità e gli ecosistemi.
“Nella mia ottica la sostenibilità ambientale e sociale vanno di pari passo” – spiega Eleonora – “Nei vari contesti del continente africano in cui siamo stati o con cui siamo in contatto, la produzione di oli e burri ad uso cosmetico è protagonista di meravigliose storie di tutela dell’ambiente, a sostegno dell’artigianato e della trasformazione in loco delle materie prime, emancipazione e valorizzazione del ruolo delle donne nelle società”.
Dal blog quasi quotidiano scopriamo per esempio la storia di Malika, fondatrice della cooperativa Aachab Naama, in Marocco. La sua è una storia di resilienza. Ha fondato la cooperativa nel 2017, spazio che ad oggi conta e offre lavoro a quindici donne. La cooperativa è nata con l’obiettivo di sostenere un ruolo diverso nella società della donna, che spesso amministra la casa, la famiglia, ma ancora non ha uno spazio riconosciuto nella società. Per rivoluzionare questa situazione, Malika convince due amiche a fare un corso di alfabetizzazione, opportunità che apre loro le porte alla possibilità di creare qualcosa di nuovo. Grazie a un bando internazionale riescono ad ottenere dei finanziamenti e cominciare così a produrre olio di fico d’India e acque distillate. Il fico d’India è una delle piante che più crescono nel villaggio, così come la menta. Dopo dei corsi per imparare le tecniche di distillazione, Malika e le altre donne iniziano a fare delle esposizioni e a partecipare a concorsi, vincendo numerosi riconoscimenti. L’accesso al mercato è però molto difficile, poiché ad oggi nel Paese sono sostenute maggiormente le grandi aziende, piuttosto che le piccole realtà.
Progetti come questo sono un modo semplice e al contempo incisivo per promuovere l’importanza del commercio equosolidale, che ha ricadute più che positive nella società. Il racconto social e “vis à vis”, quando si ha la possibilità di incontrare Eleonora e Umberto di persona nei vari mercatini in giro per il nord Italia, rompe il silenzio sui frutti di cui il continente è ricco, non solo dal punto di vista naturale. Comunicare la ricchezza della società civile dell’Africa, di cui ancora si parla poco, e un’attenzione attiva verso la donna a sostegno del suo impiego lavorativo, è il fiore all’occhiello di questo progetto.
Dai saponi, la produzione si è allargata a burri e unguenti e ha l’obbiettivo futuro di diventare una linea cosmetica completa. Noi ci sentiamo di consigliarvi di provarli tutti e in particolare di non perdervi la saponetta Marocco. È una saponetta artigianale con olio di argan dalle cooperative femminili del Souss, the berbero ed olio essenziale di menta. L’olio di argan, apprezzato da secoli per le sue proprietà cosmetiche, è estratto dai semi di un albero endemico del Souss, dichiarato dall’UNESCO riserva della Biosfera. Potrebbe stupirvi inoltre l’olio di baobab, eccezionale e poco conosciuto ed i meravigliosi oli essenziali di Agar.
Potete seguire il blog di Noura Racconti CosmEtici direttamente sui profili Instagram e Facebook o incontrare dal vivo Eleonora e Umberto in occasione di mercatini artigianali organizzati in Liguria, in particolare a Genova, Piemonte e Lombardia.