Come Karen Blixen (La mia Africa), Joseph Conrad (Cuore di tenebra) ed Ennio Flaiano (Tempo di uccidere) hanno letto – culturalmente – la geografia. Un esempio. A Conrad bambino il fiume Congo pareva, nelle carte geografiche su cui fantasticava, «un immenso serpente srotolato, con la testa nel mare», ecc. «Un simbolo inquietante – osserva Gaffuri – che, con la sua gola, prelude all’entrata degli inferi».
Un capitolo è sugli autori africani. Citati soprattutto Sylvain Bemba e in generale i sudafricani: «A chi volesse conoscere la storia dell’evoluzione territoriale in Sudafrica, senza troppe forzature si potrebbe suggerire di divorare romanzi». Gaffuri è geografo: da questa competenza, pertanto, sviluppa il suo originale approccio.
Lupetti, 2018, pp. 318, € 27,00
(Pier Maria Mazzola)