È stato appena pubblicato il rapporto 2020 sulla democrazia nel mondo curato da The Economist e realizzato dalla Economist Intelligence Unit (Eiu). Dal documento emerge come la democrazia, diminuita globalmente, sia particolarmente in crisi nell’Africa subsahariana. Il punteggio medio è infatti 4,16, il più basso rilevato fino ad ora.
Solo Mauritius è classificata nella categoria “piena democrazia”, ma il paese ha registrato un peggioramento del punteggio da 8,22 a 8,14 e una retrocessione nella classifica mondiale.
Capo Verde, Botswana, Sudafrica,Tunisia, Namibia, Ghana e Lesotho si posizionano tra le “democrazie imperfette”. Più della metà dei paesi della regione subsahariana sono considerati “regimi autoritari”.
Il rapporto non prende in considerazione Seychelles, Sud Sudan, Somalia e Sao Tome e Principe.
Algeria, Burkina Faso e Mali sono passati dalla categoria “democrazia ibrida” a quella “regime autoritario”. Una delle principali retocessioni è quella del Togo, che perde 15 posizioni, ed è classificato tra i regimi autoritari.
Secondo il rapporto, il declino della democrazia nel continente africano in generale è dovuto principalmente al deterioramento della situazione della sicurezza in diversi paesi e alla pandemia covid-19. L’avanzata del jihadismo in Africa occidentale, in particolare, ha portato alla destabilizzazione di Stati che hanno trovato sempre più difficile controllare i loro territori. “Ciò ha comportato un deterioramento dei criteri rilevanti per diversi paesi nel funzionamento della categoria di governo “, affermano gli esperti Eiu. Inoltre, le elezioni contestate in diversi paesi hanno avuto scarso rendimento nella categoria “processo elettorale e pluralismo”. Una situazione a cui si aggiunge il coronavirus che ha portato a misure restrittive privando milioni di cittadini della loro libertà.