Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato ieri una risoluzione che autorizza la Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (Monusco) a fornire supporto operativo e logistico alla missione di pace della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (Sadc).
Il testo presentato da Francia e Sierra Leone è stato adottato all’unanimità dai quindici membri del Consiglio, riferisce Radio Okapi.
La Missione della Sadc in Congo (Samidrc) opera dal dicembre 2023 nella parte orientale, dove si scontrano l’esercito congolese e i gruppi armati. Ha soldati provenienti dal Sudafrica, dalla Tanzania e dal Malawi.
Con la sua risoluzione, il Consiglio autorizza la Monusco a sostenere la Samidrc rafforzando il coordinamento, lo scambio di informazioni e l’assistenza tecnica, nonché permettendole di fare appello ai mezzi logistici e alle capacità militari della Monusco, nella sua zona di spiegamento. Il Consiglio di Sicurezza invita i Paesi che contribuiscono con le truppe Samidrc e il comandante della forza di missione ad adottare misure concrete per ridurre al minimo i rischi per i civili in tutte le aree delle operazioni.
Nel testo della risoluzione, il Consiglio di Sicurezza esprime preoccupazione per l’escalation di violenza nell’est della Rdc, “che aggrava l’attuale situazione umanitaria e i problemi di protezione”, nonché per “le persistenti tensioni tra questo Paese e il Ruanda”.
Rileva inoltre che la Rdc “rimane afflitta da cicli ricorrenti e in evoluzione di conflitti e di violenza continua causata da gruppi armati stranieri e nazionali” e condanna tutti i gruppi armati che operano nella Rdc.
Il Consiglio accoglie con favore l’accordo di cessate il fuoco firmato il 30 luglio dalla Rdc e dal Ruanda con la mediazione dell’Angola e chiede “una cessazione duratura delle ostilità”. Il cessate il fuoco è entrato in vigore domenica 4 agosto. Dalla fine del 2021, le Forze armate congolesi (Fardc) e il Movimento ribelle 23 marzo (M23), sostenuto dal Ruanda, si scontrano nella provincia del Nord Kivu. Lunedì, tuttavia, la Monusco ha condannato fermamente la violazione del cessate il fuoco da parte dell’M23 con la presa di Ishasha, nel Nord Kivu, ritenendo che ciò abbia compromesso gli sforzi di stabilizzazione nella regione.
Mentre la Monusco avviava un graduale ritiro dall’est della Rdc, il Consiglio di Sicurezza esortava la missione Onu “a consolidare il trasferimento delle responsabilità al governo congolese nel Sud Kivu” e “a continuare a pianificare congiuntamente le prossime fasi di un ritiro progressivo, responsabile e sostenibile”della Missione prima di andare oltre.
Dalla sua partenza dal Sud Kivu alla fine di giugno, la Monusco è ormai presente solo nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri.