Svolta nelle indagini sull’omicidio di p. Vincent Machozi, sacerdote assunzionista ucciso nella notte del 20 marzo 2016 nel villaggio di Vitungwe-Isale, a 15 km da Butembo nel Territorio di Beni (Provincia del Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo).
Secondo quanto riporta il sito benilubero.com (fondato proprio dal sacerdote assassinato nel 2010), le autorità ugandesi hanno arrestato Mwami Abdul Kalemire III, il capo tradizionale, che aveva invitato p. Machozi ad un incontro di pace che si sarebbe rivelato una trappola mortale per il sacerdote.
Secondo le cronache “una decina di soldati in uniforme delle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo, pesantemente armati, che viaggiavano in jeep, hanno fatto irruzione nel perimetro del centro sociale Mon Beau Village, dove si erano riuniti i capi tradizionali Nande per prendere parte ad una riflessione sulla pace convocata da Mwami Abdul Kalemire III” capo della comunità di Basho, in missione nella zona e ospite dello stesso convento”. Kalemire III sarebbe scampato alla morte per caso, perché si era rifugiato in casa mentre p. Machozi è stato sorpreso dai suoi assassini al di fuori della struttura.
Secondo benilubero.com, Kalemire III è stato arrestato mentre cercava di entrare in Uganda attraverso la frontiera tra Kasindi e Bwera. Il capo tradizionale è stato subito trasferito nella capitale ugandese, Kampala, in attesa della decisione della magistratura sulla sua eventuale estradizione nella RDC.
Secondo il sito d’informazione, la giustizia congolese aveva arrestato Kalemire III come principale indiziato dell’uccisione di p. Machozi, ma secondo benilubero.com potenti interventi dall’alto avevano permesso la sua liberazione.
P. Machozi aveva denunciato quella che definiva “l’occupazione geo-economica del Kivu-Ituri da parte del Rwanda e dell’Uganda in complicità con il presidente congolese Joseph Kabila”.
(28/08/2017 Fonte: Agenzia Fides)
Rd Congo – Arrestato il principale indiziato dell’uccisione di padre Machozi
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