Rd Congo, basteranno sei ufficiali per verificare il cessate il fuoco?

di claudia

di Céline Camoin

I diplomatici di Congo e Ruanda si sono incontrati a Goma per avviare un nuovo meccanismo di verifica del processo di pace, volto a monitorare il cessate il fuoco e a favorire la stabilità regionale. Nonostante gli sforzi, persistono violenze nei territori orientali congolesi e la società civile critica il sostegno ruandese ai ribelli M23, chiedendo sanzioni per chi viola la tregua.

I capi della diplomazia della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Therese Kayikwamba Wagner, e del Ruanda, Olivier Nduhungirehe, erano riuniti ieri a Goma, nel Nord Kivu congolese, per dare il via al meccanismo rafforzato di verifica ad hoc (Mva-R) del processo di Luanda, per la pacificazione tra i due Paesi vicini nell’Est della Rdc. Alla cerimonia erano presenti il ministro degli Esteri angolano, Tete Antonio, in qualità di mediatore, la rappresentante del Segretario generale delle Nazioni Unite nella Rdc, Bintu Keita, oltre a vari diplomatici.

“Abbiamo lanciato il meccanismo di verifica ad hoc per poter aiutare il processo di Luanda a raggiungere i suoi obiettivi”, ha precisato Antonio, precisando che un meccanismo di verifica esiste già, ma è necessario rafforzarlo e garantire un monitoraggio imparziale delle reciproche accuse di aggressione e attacco, al fine di consolidare la collaborazione per la stabilità della regione. I nuovi membri integrati in detto meccanismo sono tre ufficiali di collegamento della Rdc e altri tre ufficiali di collegamento del Ruanda.

La cronaca quotidiana è carica di notizie relative a scontri e movimenti di profughi, in piena violazione di un cessate il fuoco rimasto sulla carta, in particolare nei territori di Walikale, Masisi e Lubero.

“La cosa più importante è garantire il raggiungimento della pace e l’unico modo è dare a questa regione ciò che merita. Ciò che merita è di essere una regione ricca e la pace che merita, di porre finalmente fine alla sofferenza delle popolazioni che vivono lì. Abbiamo anche insistito tutti sulla necessità di rispettare il cessate il fuoco e i nostri colleghi del meccanismo di verifica ad hoc lo faranno sicuramente, aiutandoci a raggiungere questi obiettivi e affermando che coloro che insistono sulle armi sono sulla strada sbagliata. La strada giusta è la ricerca della pace e questo è il compito assegnatoci dai tre presidenti. Ci hanno affidato questa missione affinché possiamo portare la pace, non solo nell’est della Rdc ma soprattutto nella regione dei Grandi Laghi. Questo è tutto ciò che la popolazione si aspetta da noi”, ha spiegato il ministro degli Esteri angolano.

L’Mva-R è una delle raccomandazioni della riunione degli esperti degli organi di difesa e sicurezza congolese e ruandese tenutasi a Luanda il 31 ottobre. L’incontro ha inoltre adottato per consenso il concetto proposto di operazioni (Conops) che mira a rendere operativo il piano armonizzato per la neutralizzazione dei ribelli  Fdlr e il disimpegno delle forze ruandesi, in conformità con il mandato conferito dalla riunione ministeriale del 12 ottobre 2024.

m23

Tre sono le sfide che attendono l’Mva-R, sottolinea Radio Okapi: garantire il monitoraggio del cessate il fuoco, firmato il 30 luglio 2024 tra la Rdce il Ruanda. Nelle ultime settimane l’M23 (sostenuto da Kigali) ha aperto un nuovo fronte nel territorio di Walikale, dove occupa diversi villaggi e avanza nel territorio di Lubero. Questi progressi evidenziano le difficoltà nel mantenere un cessate il fuoco sul terreno, che è tuttavia essenziale per sperare in un allentamento delle tensioni.

La seconda sfida riguarda l’accesso alle zone di conflitto e le risorse logistiche necessarie: la squadra MVA-R deve potersi muovere liberamente per garantire un monitoraggio costante e neutrale della situazione sul terreno. Tuttavia, i territori di Rutshuru, Masisi, Nyiragongo, Lubero e Walikale sono una vasta area e la maggior parte dei combattimenti si svolge in aree remote.

Infine, l’efficacia del meccanismo dipenderà dal livello di cooperazione che il Ruanda e la Rdc forniranno a questo sistema, nonché dal sostegno subregionale e internazionale.

Secondo il giornale online congolese Actualite, gli attori della società civile del Nord Kivu, anch’essi associati a questa iniziativa diplomatica, si sono detti delusi pur deplorando l’“ipocrisia” del Ruanda che sostiene i ribelli dell’M23 che continuano la loro offensiva in violazione del cessate il fuoco. Chiedono sanzioni contro coloro che violano il cessate il fuoco e il ritiro effettivo dei soldati ruandesi dal suolo congolese.

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