Al via ieri a Nairobi, in Kenya, i negoziati tra Kinshasa e decine di gruppi armati attivi nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). I colloqui si terranno fino al 3 dicembre. La stampa locale riferisce che il movimento armato dell’M23, che sta conducendo una grande offensiva nella provincia del Nord Kivu al confine con il Ruanda e l’Uganda, non partecipa ai colloqui che sono stati aperti dai presidenti del Burundi, Evariste Ndayishimiye, del Kenya, William Ruto, e dal facilitatore Uhuru Kenyatta, alla presenza di un centinaio di delegati dei gruppi armati e del ministro degli Esteri congolese Christophe Lutundula e di altri delegati di Kinshasa e di organizzazioni internazionali, in un hotel della vivace capitale Nairobi. I presidenti della Rdc, Felix Tshisekedi, dell’Uganda, Yoweri Museveni, e del Ruanda, Paul Kagame, hanno parlato in videoconferenza.
I delegati dei gruppi armati provengono dalle province del Nord Kivu, Ituri, Sud Kivu, Maniema e Tanganica. Tutti questi gruppi si sono dimostrati favorevoli alla decisione di una cessazione immediata delle ostilità” in vista di un reinserimento sociale nel quadro del P-Ddrcs (Demobilisation, community recovery and reintegration).
Le medesime fonti riferiscono che la provincia del Nord Kivu ha portato il maggior numero di partecipanti, con 40 delegati in rappresentanza di 21 gruppi armati.
“È giunto il momento di cambiare la narrativa secondo cui la Rdc ha un’insicurezza prolungata. Siamo impegnati nel processo di Nairobi e desideriamo la pace”, ha dichiarato il presidente congolese Félix Tshisekedi.
Il suo omologo ugandese, Yoweri Museveni, ha affermato che “questi gruppi armati che causano insicurezza possono essere sconfitti se armonizziamo i nostri sforzi. Dobbiamo affrontare il problema delle armi illegali in Uganda e nell’est della Rdc”, ha dichiarato.
“La nostra sicurezza e il nostro progresso dipendono da quelli della regione. La ricerca della pace è quindi un presupposto inevitabile per la nostra prosperità. Il Kenya è impegnato a sostenere il ripristino della pace nella Rdc orientale”, ha detto il Presidente della Repubblica del Kenya, William Ruto.
Il presidente ruandese Kagame ha da parte sua dichiarato che è imperativo “affrontare una volta per tutte la causa principale dell’insicurezza nell’est della Rdc”, dove è accusato da Kinshasa di sostenere i ribelli dell’M23 che hanno conquistato diverse città nella provincia del Nord Kivu.
“La soluzione o la pace verranno solo da voi congolesi”, ha sottolineato il facilitatore Uhuru Kenyatta, ex presidente del Kenya.
Il presidente burundese Ndayishimiye, attuale presidente dell’Eac, ha quindi invitato “tutti i partner a impegnarsi a sostenere le iniziative volte a promuovere la pace e a consolidare la stabilità nella regione”.
L’M23 (Movimento del 23 marzo) non ha preso parte ai colloqui, chiedendo al governo di tenere negoziati bilaterali prima di qualsiasi cessazione delle ostilità. Il gruppo ribelle, sconfitto nel 2013 dall’esercito e dalle forze di pace congolesi, ha ripreso le armi alla fine dello scorso anno, accusando Kinshasa di non rispettare gli accordi raggiunti nel 2013 a Nairobi. La sua rinascita ha causato un’escalation tra Kinshasa e Kigali, che si accusano a vicenda di sostenere i gruppi armati.