RD Congo: Daesh rivendica attacchi a Beni

di Valentina Milani
miliziano adf

Almeno dieci civili sono stati uccisi mercoledì sera in un nuovo attacco che ha preso di mira un quartiere della città di Beni, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Anadolu che precisa che le autorità locali lo attribuiscono alle Forze Democratiche Alleate (Adf).

Intorno alle 22:00 Gmt, “i terroristi hanno attaccato la città, sul lato Rwangoma, e hanno ucciso almeno dieci civili”, ha detto all’agenzia Anadolu il colonnello Narcisse Muteba, sindaco della città di Beni. Anadolu precisa che l’attacco è durato diverse ore secondo quanto detto da Heritier Shokano, un residente del quartiere di Rwangoma che è stato preso di mira dagli aggressori. Un giornalista locale ha detto all’agenzia di stampa di aver contato nove corpi all’obitorio dell’ospedale generale di Beni, mentre il corpo di una donna giaceva ancora a terra nel quartiere di Rwangoma.

Si tratta del terzo attacco in pochi giorni. Il 27 giugno, in una parrocchia cattolica di Butembo-Beni, alle sei del mattino è invece scoppiata una bomba. L’esplosione ha ferito gravemente due donne presenti nel luogo di culto per allestirlo in vista della Messa domenicale. Le due persone ferite sono state trasportate d’urgenza in ospedale. Sempre domenica un’altra esplosione causata da una bomba fatta in casa ha ferito due civili vicino a un bar e una piccola moschea. Il kamikaze che la stava portando è morto.

Gli attacchi del weekend nella chiesa e nei pressi del bar, inizialmente attribuiti all’Adf, sarebbero stati rivendicati dallo Stato Islamico (Daesh). In una comunicazione ripresa dai media congolesi e da Anadolu, il gruppo dello Stato Islamico avrebbe rivendicato la responsabilità del suo primo attacco suicida nella Rdc. Secondo il comunicato, l’attentatore suicida morto domenica sera era “il fratello Abu Khadijah che è riuscito ad attivare la sua cintura esplosiva in un bar”. Le medesime fonti precisano che è la prima volta che la città di Beni registra un attentato contro una chiesa cristiana.

Beni e i suoi dintorni sono stati presi di mira dal 2013 dal gruppo Adf, responsabile di una serie di massacri che hanno lasciato almeno 6.000 morti, secondo un conteggio dell’episcopato congolese. Il presidente Felix Tshisekedi ha dichiarato lo stato d’assedio nelle province del Nord Kivu e Ituri il 6 maggio. Il sindaco di Beni, il colonnello della polizia Narcisse Muteba, ha dichiarato il coprifuoco nella città.

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