Rd Congo, diminuisce il lavoro minorile nelle miniere di cobalto

di claudia
cobalto

Secondo la  Commissione nazionale per i diritti umani della Repubblica Democratica del Congo (Cndh), il lavoro minorile nelle miniere di cobalto sta diminuendo, grazie agli sforzi del governo congolese volti a sradicare la presenza dei bambini nelle miniere con progetti, come il come Pabea-Cobalt, e all’intervento di attori non statali.

Tra il 2019 e il 2022, le autorità congolesi hanno individuato 16.845 bambini (ragazzi e ragazze) coinvolti in attività minerarie artigianali nelle province di Haut-Katanga e Lualaba. Se le cifre fornite dalle autorità sembrano preoccupanti, il rapporto mette in discussione i dati trasmessi da alcuni media o ONG, a volte ritenuti “sovradimensionati” dalle voci locali. Emergono quindi delle divergenze nella valutazione della reale portata del problema, che illustrano i limiti delle metodologie utilizzate.

Tuttavia, nonostante queste ipotesi sopravvalutate, la commissione chiede che l’indagine venga portata avanti e approfondita. Raccomanda un coordinamento rafforzato con le autorità giudiziarie e di polizia, che hanno dimostrato la capacità di agire in modo efficace quando ricevono il sostegno necessario. Questa cooperazione potrebbe rappresentare un punto di svolta nella lotta al lavoro minorile nelle zone minerarie del cobalto.

Le cause profonde di questo fenomeno sono molteplici: la povertà delle famiglie, il sottosviluppo delle regioni minerarie e l’esistenza di reti organizzate di traffico di bambini con risorse significative. Questi diversi fattori rendono più complessa la lotta a questo problema persistente.

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