Una seconda persona è morta di ebola nel Nord Kivu (Rd Congo). La vittima era una lavoratrice agricola di 60 anni ed è mancata mercoledì. Ad annunciarlo è l’Organizzazione mondiale della sanità. La donna è collegata al primo decesso avvenuto nella stessa regione sanitaria che aveva coinvolto una donna, la moglie di un sopravvissuto all’ebola, morta il 3 febbraio. Dalla crisi dell’ebola in Africa occidentale nel triennio 2013-16 – che ha provocato 11.300 morti in tutta la regione – l’Oms ha adottato misure ancora più stringenti per far fronte a ogni nuova epidemia. Il focolaio congolese è stato trattato come un’emergenza sanitaria internazionale. L’uso diffuso di vaccinazioni, somministrate a più di 40.000 persone, ha contribuito a frenare il contagio insieme a una serie di stringenti misure di contenimento (distanziamento, pulizia delle mani, ecc.). L’epidemia sembrava conclusa. Tanto che il 18 novembre, la Rd Congo aveva dichiarato terminato il contagio che era durato quasi sei mesi. Era l’undicesima epidemia di ebola nel paese e ha fatto 55 vittime su 130 casi. Con queste due morti, però, il dossier ebola sembra riaprirsi proprio nel momento in cui il Nord-Est del Paese – una regione afflitta dalla violenza tra gruppi armati – sta anche combattendo un focolaio di Covid-19, (con 681 morti fino ad oggi).
Rd Congo, donna muore di ebola. Si teme nuova epidemia
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