di Valentina Milani
Nell’est della Repubblica Democratica del Congo, i ribelli dell’M23 e i gruppi armati filogovernativi si sono nuovamente scontrati negli ultimi due giorni. Secondo il portavoce dell’esercito congolese nel Nord Kivu citato da radio France Internationale, un soldato della forza dell’Africa orientale (Eac) è morto a causa di un colpo di mortaio a Kibumba. Ieri gli scontri si sono intensificati e si sono avvicinati alla città di Goma.
Secondo diverse fonti locali e di sicurezza riprese da Rfi, i combattimenti sono iniziati all’alba di martedì a Kibumba, una città a circa venti chilometri a nord di Goma, la capitale del Nord Kivu. Ufficialmente, gli scontri sono avvenuti tra ribelli dell’M23 e gruppi filogovernativi. Ma l’esercito, che sostiene di rispettare il cessate il fuoco, avrebbe preso parte ai combattimenti a fianco delle milizie.
Secondo una dichiarazione rilasciata dal governatorato del Nord Kivu, le Fardc avrebbero giocato sull’ambiguità, affermando che a seguito dell’attacco a una delle loro postazioni, “sono state prese misure per rispondere a tutte le eventualità”.
Il giorno prima, lunedì 23 ottobre, le autorità congolesi avevano accusato i ribelli dell’M23 di aver ucciso diverse decine di civili nel raggruppamento di Tongo. L’M23 ha negato questa accusa.
Il governo ha anche pubblicato immagini di droni che mostrano una nuova colonna dell’esercito ruandese presente nella Rdc nel Nord Kivu. Kigali è stata accusata da Kinshasa e dalle Nazioni Unite di sostenere i ribelli dell’M23.
Nel frattempo, almeno 26 civili sono morti ieri in un attacco attribuito ai ribelli dell’Adf. Lunedì sera, gli assalitori hanno attaccato un quartiere alla periferia della città di Oicha, a circa venti chilometri a nord di Beni.
Secondo i testimoni, hanno saccheggiato e ucciso, soprattutto con coltelli. Secondo le autorità, si tratta di miliziani dell’Adf, un gruppo armato originario dell’Uganda che quattro anni fa ha giurato fedeltà al gruppo jihadista Stato Islamico. Ora è attivo nel Nord Kivu.
Il gruppo armato è accusato di aver ucciso due turisti stranieri e la loro guida nel Parco Queen Elizabeth, sul lato ugandese, la scorsa settimana.
I manifestanti infuriati hanno dato fuoco ai veicoli umanitari che si preparavano a distribuire i rifornimenti, scandendo: “Non abbiamo bisogno di aiuti umanitari, vogliamo sicurezza”.