Il leader dell’opposizione della Rd Congo (Rdc), Felix Tshisekedi, ha fatto ritorno nella capitale Kinshasa per avviare la sua campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 23 dicembre. Lo riferiscono i media locali. Al suo rientro nel Paese, il candidato dell’Unione per la democrazia e il progresso sociale (Udps), principale partito di opposizione, è stato accolto da numerosi sostenitori. La scorsa settimana l’ex presidente dell’Assemblea nazionale congolese, Vital Kamerhe, ha ritirato la sua candidatura per sostenere quella di Tshisekedi. La decisione era nell’aria dopo che sia Tshisekedi sia Kamerhe, leader dell’Unione per la nazione congolese (Unc), si sono ritirati dall’accordo siglato lo scorso 11 novembre a Ginevra dai principali leader dell’opposizione che hanno designato Martin Fayulu come candidato unitario da contrapporre all’ex ministro dell’Interno Emmanuel Ramazani Shadary, candidato del Partito del popolo per la ricostruzione e la democrazia (Pprd), al potere nel paese.
Un totale di 21 candidati parteciperanno al voto del 23 dicembre. Il voto si svolgerà in un contesto di forte tensione e protesta da parte dei partiti di opposizione che rivendicano la tenuta di elezioni «libere, eque e trasparenti», nel rispetto dei canoni internazionali, mentre il governo ha annunciato che per l’organizzazione e svolgimento del voto non intende coinvolgere osservatori internazionali. Un argomento che, insieme al rifiuto di utilizzare macchinari elettronici – ritenuti poco affidabili e inadeguati alle aree rurali, soggette a frequenti interruzioni del servizio elettrico – alimenta la preoccupazione delle opposizioni per il rischio di brogli. Al voto non si candiderà il presidente uscente Joseph Kabila, il cui secondo mandato è scaduto ufficialmente nel dicembre 2016 ma è stato prorogato fino alla fine del 2018.