RD Congo, esercito accusa l’M23 di occupare nuove posizioni

di claudia

Cresce la tensione nell’est della Repubblica Democratica del Congo tra l’esercito congolese e la ribellione dell’M23. Le autorità di Kinshasa avevano concesso ai membri del movimento tempo fino al 24 settembre per liberare le zone occupate. Altrimenti “faremo di tutto affinché i nostri connazionali ritornino alle loro case”, aveva avvertito il ministro congolese degli Esteri, Christophe Lutundula. A quattro giorni dalla scadenza dell’ultimatum, l’esercito congolese accusa i ribelli di essersi schierati su nuove posizioni.

In effetti, secondo l’esercito congolese e il suo portavoce nel Nord Kivu, colonnello Ndjike, ribelli dell’M23 sono stati segnalati in diverse località del territorio di Masisi, in particolare lungo la strada che collega Sake a Butembo via Kitshanga. La ribellione dell’M23 aveva occupato queste posizioni in passato e le aveva consegnate alle forze della Comunità dell’Africa Orientale (Eac).

Nel vicino territorio di Nyiragongo, il gruppo armato sarebbe tornato nelle vicinanze di Kibumba. È una posizione strategica poiché è spesso considerata una delle ultime barriere prima di Goma, capoluogo della provincia. Secondo il comunicato stampa delle forze armate congolesi (Fardc), l’M23 ha tentato negli scorsi giorni uno sfondamento in questa zona, arrivando “al punto di collocare dietro le sue linee il contingente keniano dell’Eac”. Sempre secondo l’esercito congolese, le Fardc e le forze regionali sono riuscite a respingerli, ma aggiunge che questa provocazione “desta serie preoccupazioni”.

Questi movimenti sul terreno potrebbero porre fine a diversi mesi di status quo in quest’area. Molti osservatori avanzano infatti la possibilità di una ripresa dei combattimenti, soprattutto dopo che la scadenza del 24 settembre è stata superata.

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