di Céline Camoin
Un nuovo rapporto dell’ONU avverte che quasi un quarto della popolazione della Repubblica Democratica del Congo soffre di fame acuta, con 25,6 milioni di persone in pericolo a breve termine. I fattori principali includono conflitti, aumento dei prezzi alimentari e epidemie ricorrenti. La situazione è particolarmente critica nelle zone di conflitto.
Quasi un quarto degli abitanti della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) versa in una situazione di fame acuta, avverte l’Organizzazione delle Nazioni Unite in un nuovo rapporto. Si tratta di circa 25,6 milioni di persone le cui vite o mezzi di sussistenza sono “minacciati a breve termine a causa della mancanza di cibo sufficiente”. Tra questi, più di tre milioni di persone si trovano in una situazione considerata “critica”, secondo il rapporto prodotto da diverse Ong e agenzie delle Nazioni Unite, il Quadro integrato di classificazione della sicurezza alimentare.
“L’insicurezza alimentare acuta deriva da diversi fattori combinati, tra cui i conflitti, l’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e dei costi di trasporto, e gli effetti prolungati di varie epidemie come il morbillo, il colera, la malaria o, più recentemente, la malattia fungina”, afferma il rapporto.
Nessuna regione è risparmiata, nemmeno la capitale Kinshasa, ma i dati sono ancora più allarmanti nelle zone di conflitto: Nord Kivu, Ituri, Sud Kivu, le province dove la crisi umanitaria è quasi permanente da trent’anni, ma è peggiorata dal conflitto in corso con la recrudescenza delle offensive dei ribelli dell’M23.
Secondo la Fao, in queste regioni, il 25% dei pastori ha perso il bestiame e il 35% delle famiglie non ha potuto coltivare la propria terra. La mancanza di infrastrutture, la mancanza di accesso all’acqua e la “palese mancanza di qualità delle strade”, che scoraggia la produzione agricola, troppo difficile da vendere nei mercati, contribuiscono al triste bilancio.
Pertanto, scrive il rapporto, di fronte a questi problemi cronici, al minimo shock, malattia, inondazione o scarso raccolto, una parte della popolazione cade rapidamente in una situazione di crisi o di emergenza.
Le proiezioni dell’Ipc mostrano che l’insicurezza alimentare nazionale dovrebbe rimanere nel 2025 allo stesso livello del 2024, già simile a quello del 2023. Tuttavia, la Fao teme un peggioramento della situazione di sicurezza a seguito del disimpegno della Monusco (Missione di stabilizzazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo) nel Sud Kivu il 30 giugno.